Woody Allen al cinema con "Café Society": vizi-virtù dell'America anni '30
Woody Allen al cinema con "Café Society" e in libreria esce la sua autobiografia autorizzata "Woody Allen L’ultimo genio"
Woody Allen al cinema con "Café Society": vizi-virtù dell'America anni '30
La nuova commedia di Woody Allen, Cafe Society, arrivas nei cinema italiani il 29 settembre, dopo essere stato presentato al Festival di Cannes. Il lungometraggio racconta la storia di un giovane che negli anni '30 va a Hollywood con l'intenzione di lavorare nell'industria del cinema. Arrivato in California, si innamorerà di una bella ragazza e resterà catturato dall'atmosfera frizzante della Café Society che ha segnato quest'epoca.
CAFE' SOCIETY, IL TRAILER
ECCO L’UNICA BIOGRAFIA UFFICIALE E AUTORIZZATA DI WOODY ALLEN
LO SCRITTORE SPAGNOLO RACCONTA L’AMICO WOODY E IL SUO CINEMA
Natalio Grueso
Woody Allen L’ultimo genio
pp. 272 – euro 16,00
Da fine settembre in libreria
IL LIBRO
«Il cervello è il mio secondo organo preferito»: così afferma Woody Allen in uno dei suoi celebri aforismi. Del resto, la parola più usata dalle decine di persone intervistate per la stesura di questo libro, alle quali è stato chiesto di definire uno tra i più amati cineasti del mondo, è stata «genio». Gente che ha lavorato con lui o ha avuto l’opportunità di conoscerlo molto da vicino, persone che parlano con cognizione di causa, anche se ovviamente Allen non è d’accordo: «Io un genio? Allora cosa sono Shakespeare, Mozart o Einstein? No, no, sono solo un comico di Brooklyn che nella vita ha avuto molta fortuna».
Natalio Grueso racconta della gentilezza e grande umiltà del maestro, che, superati gli ottant’anni, non smette di dedicarsi a ciò che più ama – il cinema, la scrittura e il jazz – e rifugge i red carpet, considerando i premi oggetti fatti per «prendere polvere». Un grande genio comico che ha debuttato come ghostwriter e come cabarettista prima di diventare il riferimento della cinematografia del ventesimo e ventunesimo secolo, senza dimenticare le sue origini e i grandi maestri che lo hanno forgiato quando si infilava nei vecchi cinema della sua giovinezza per ammirare i capolavori di Bergman e del neorealismo. Una passione, questa, che condivide con l’autore a cui è legato da una ventennale amicizia, che ha avuto il privilegio di seguire in prima persona la sua storia personale e professionale. Ne nasce un ritratto assolutamente inedito, intimo, sulla sua carriera, le sue fobie, i suoi hobby – tra cui una poco conosciuta passione per la magia – e sul suo modo di lavorare e concepire la vita.
L’AUTORE
Natalio Grueso è nato in Spagna, a Oviedo, nel 1970. Oltre a occuparsi di scrittura, si è sempre dedicato alla gestione dei beni culturali e alle relazioni internazionali, assumendo posizioni di rilievo e responsabilità in diverse istituzioni. Attualmente è direttore del Teatro Spagnolo e direttore delle Arti sceniche della città di Madrid.