Esteri
Afghanistan, bandiera dell’Emirato islamico a Kabul. Le critiche a Biden
Sotto la pressione dell'amministrazione Trump, il Governo afghano ha anche rilasciato 5.000 prigionieri talebani, molti dei quali sono tornati sul campo di battaglia durante l'offensiva degli insorti. Tuttavia, Biden quando si è insediato era profondamente scettico sul coinvolgimento degli Stati Uniti in Afghanistan. Come vicepresidente di Obama aveva sostenuto il mantenimento di una modesta forza antiterrorismo nel Paese invece dell'invio di decine di migliaia di soldati come rinforzo. "I talebani, di per se', non sono i nostri nemici'" ha detto Biden a Newsweek nel 2011, tracciando una distinzione tra i gruppi terroristici che minacciavano gli Stati Uniti e i talebani, che minacciavano il Governo afghano. Biden aveva perso la discussione sull'invio di truppe durante l'amministrazione Obama, ma come comandante in capo, è stato finalmente in grado di dettare la sua posizione. In contrasto con le numerose politiche di Trump a cui ha posto fine, Biden ha scelto di portare a termine l'accordo con i talebani invece di cercare di rinegoziarlo.
Facendo questo è andato contro ai suoi massimi comandanti militari: il generale Frank McKenzie, il comandante delle forze statunitensi in Medio Oriente; il generale Austin Scott Miller, che ha guidato le forze della Nato in Afghanistan; e il generale Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff che avevano raccomandato agli Stati Uniti di mantenere 2.500 soldati in Afghanistan mentre intensificavano la diplomazia per cercare di cementare un accordo di pace.
"Questa è davvero la sua prima grande decisione come comandante in capo", ha detto Eliot Cohen, storico militare e professore alla Johns Hopkins School of Advanced and International Studies. "Questa è una decisione che coinvolge molto sangue ma non sangue americano. Che sia stato saggio o no, non è stato un atto di debolezza. E' un duro, determinato a seguire i suoi istinti e sopportare le conseguenze", ha spiegato.
Quelle conseguenze, tuttavia, sono arrivate più rapidamente di quanto la Casa Bianca avesse previsto. La decisione di Biden di rimuovere le forze statunitensi ha spinto altre nazioni della Nato a rimuovere i loro soldati e ha portato gli appaltatori stranieri, da cui dipendeva l'esercito afghano per il mantenimento dei suoi aerei, a prendere la via d'uscita. La brusca interruzione del sostegno internazionale si e' aggiunta alla crisi di fiducia dei militari nei confronti del governo afghano.
Le loro rapide sconfitte sono avvenute mentre gli Stati Uniti hanno lottato, finora senza successo, per garantire l'accesso nelle Nazioni dell'Asia centrale alle forze militari statunitensi o almeno agli appaltatori per svolgere più facilmente operazioni antiterrorismo in Afghanistan se riemergeranno al Qaeda o altre minacce terroristiche. Ed è successo prima che gli Stati Uniti avessero evacuato decine di migliaia di afgani che hanno lavorato con gli americani e ora sono in pericolo, spingendo Biden a trattenere temporaneamente 5.000 soldati a Kabul per salvaguardare l'aeroporto e l'ambasciata degli Stati Uniti.
L'amministrazione Biden si è sforzata di dissipare l'impressione che questo sia una nuova Saigon, riferendosi alla frenetica partenza americana dal Vietnam del Sud nel 1975 che è diventata il simbolo della sconfitta americana. Tuttavia, mentre la Casa Bianca insiste che gli Stati Uniti abbiano raggiunto i loro obiettivi principali in Afghanistan, le conseguenze del ritiro, tuttavia, sono arrivate molto più rapidamente di quanto previsto. Proprio il mese scorso, Biden ha detto ai giornalisti che "la probabilità che i talebani prendano il sopravvento su tutto e controllino l'intero Paese era altamente improbabile".
Nei prossimi giorni, secondo quanto ha riportato la Cnn che ha citato un funzionario dell'Amministrazione americana, il presidente degli Stati Uniti dovrebbe rivolgere un discorso alla nazione riguardo gli sviluppi in Afghanistan. che cita un funzionario dell'Amministrazione Usa. Biden potrebbe parlare da Camp David o rientrare alla Casa Bianca.