A- A+
Esteri
Ucraina, l'Italia dà i soldi ai profughi: ma è alla canna del gas. I dati choc

Il sistema d’accoglienza italiano prevede un contributo di 33 euro a persona al giorno, circa 1000 euro al mese, riconosciuto alle organizzazioni che hanno messo a disposizione i luoghi per l’accoglienza, anche in collaborazione con le famiglie private. Cifra che va a coprire le spese per il vitto, l’alloggio (o va alla famiglia ospitante), 2,50 euro al giorno (pocket money) al singolo ucraino a cui aggiungere i servizi di assistenza agli sfollati, dagli interpreti all’inserimento scolastico, dai consigli legali all’inserimento lavorativo. Anche se si tratta di stime si può considerare con una approssimazione credibile che i 1000 euro mensili si dividano per tre, tra organizzazione del Terzo settore, famiglia ospitante e profugo. La famiglia ospitante riesce a ricevere circa 300 euro tutti i mesi, per adesso, vista la mancata prospettiva di una pace, a tempo indeterminato. D'altronde i 1000 euro l'Italia "li dà" da anni per qualsiasi immigrato a cui è riconosciuto lo status di richiedente asilo e prima che il contributo venisse ridotto a 33 euro al giorno si destinava anche più denaro.

A questa spesa vanno aggiunti i contributi diretti che finiscono in tasca ad ogni ucraino adulto per i primi tre mesi, 300 euro ogni mese, e 150 per minore per lo stesso periodo di tempo. Ben poca cosa certo ma fino a che il dato è stato calcolato, pochi mesi fa, solo questo contributo è costato allo Stato italiano 22.388.000 di euro che è andato a 74.000 adulti e a più di 45.000 minori.

Che ne penserà di questa modalità di intervento chi non ha più un lavoro e un euro perché le bollette lo hanno fatto chiudere o ha fatto chiudere l'attività per la quale lavorava? La Lombardia è la regione che accoglie più ucraini, seguono Emilia Romagna, Campania, Lazio e Veneto, con una concentrazione dei profughi principalmente nelle grandi città.

Ma la domanda é: ha senso un trattamento per gli ucraini differente rispetto ad ogni altro rifugiato che scappa da un’altra guerra? Non sarebbe meglio intervenire sul costo dell’energia e dell’inflazione in modo da sostenere un tessuto economico più solido e vitale, migliore per tutti, anche chi si dovrà integrare? Invece di erogare denaro a pioggia ad alcuni e alimentare dei circuiti non sempre così trasparenti e virtuosi?

Perché l'Unione Europea non coordina piani di intervento che offrano occasioni di aiuto agli ucraini proporzionali al proprio tessuto produttivo e alla capacità economica di ogni Paese?

Iscriviti alla newsletter
Tags:
aiutiassistenzacome spendiamofinanziamentifondiprofughirifugiatisoldiucrainaucraini





in evidenza
Matteo Berrettini is back, che balzo in classifica Atp: oltre 30 posizioni

Così è rinato il tennista azzurro

Matteo Berrettini is back, che balzo in classifica Atp: oltre 30 posizioni


in vetrina
Un racconto sulle assurdità del nazismo: la recensione di Ferrovie del Messico

Un racconto sulle assurdità del nazismo: la recensione di Ferrovie del Messico


motori
Luca de Meo CEO Renault: "serve flessibilità per la transizione ai veicoli elettrici"

Luca de Meo CEO Renault: "serve flessibilità per la transizione ai veicoli elettrici"

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.