Esteri

Armenia-Azerbaijan:59morti tra gli armeni, miliziani filoturchi con gli azeri

Altri 28 soldati separatisti della regione del Nagorno Karabakh sono stati uccisi nei combattimenti con l'Azerbaigian. Lo ha reso noto il ministero della Difesa della regione sostenuta dall'Armenia. "Ventotto soldati sono morti in azione", ha dichiarato, portando il bilancio a 59 decessi, mentre l'Azerbaigian non ha fornito informazioni sulle sue perdite.

Intanto, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha di nuovo "condannato" l'Armenia "per aver invaso i territori dell'Azerbaigian" e ha chiesto "il suo ritiro per ristabilire la pace in quei territori". Il capo di Stato turco conferma "il sostegno con ogni mezzo e la vicinanza ai fratelli azeri" contro l'Armenia che definisce "Paese invasore".

La Russia ha chiesto una cessazione immediata delle ostilità tra forze armene ed azere nella regione contesa del Nagorno Karabakh. "Riteniamo che le ostilità debbano cessare immediatamente", ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, proponendo l'apertura immediata di un processo "politico e diplomatico" per risolvere la controversia tra le due ex repubbliche sovietiche. Peskov ha inoltre riferito che la diplomazia russa è in contatto con quella di Ankara in merito al conflitto che, secondo il governo armeno, vede coinvolti anche miliziani filoturchi inviati dalla Siria per sostenere l'esercito azero.

Armenia Azerbaijan
 

"E' importante ora fermare i combattimenti piuttosto che provare a capire chi ha ragione o chi ha torto", ha aggiunto Peskov, "la Russia ha sempre assunto una posizione equilibrata e questa posizione consente alla Russia di fare leva sulla sua influenza e sulle sue storiche buone relazioni con entrambi i Paesi". Il portavoce ha poi risposto negativamente a un cronista che gli chiedeva se ritenesse che l'esplosione delle ostilità tra armeni e azeri fosse, insieme alle proteste in Bielorussia, una provocazione deliberata nei confronti di Mosca.

Intanto il ministero degli Esteri armeno ha confermato la presenza di miliziani filoturchi a sostegno di Baku negli scontri. L'invio di uomini armati fedeli ad Ankara provenienti dalla Siria era stato comunicato nelle ore precedenti dall'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, ong con base a Londra ma dotata di un vasto numero di collaboratori sul campo.

"Nel contesto dell'attuale aggressione azera contro Karabakh, l'attività turca è caratterizzata dalla presenza diretta sul campo di battaglia", afferma il ministero degli Esteri armeno, "istruttori militari turchi stanno combattendo insieme agli azeri, che stanno usando armi turche, inclusi droni e velivoli militari. La Turchia sta reclutando terroristi internazionali e li sta trasportando in Azerbaigian".

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La Turchia aveva promesso completo sostegno a Baku e aveva invitato l'Armenia a rinunciare alla sua "aggressione". "Sosterremo i nostri fratelli azeri con tutti i nostri mezzi nella loro lotta per proteggere la loro integrità territoriale", aveva affermato in una nota il ministro della Difesa turco. La Turchia è uno strettissimo alleato di Baku con cui ha forti legami culturali e linguistici; viceversa non ha relazioni diplomatiche con Erevan per via della querelle storica sulla strage degli armeni sotto l'impero ottomano, tra il 1915 e il 1916, che secondo l'Armenia fu un genocidio.