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Austria, c’è l’accordo per formare un nuovo governo senza l’estrema destra. Christian Stocker cancelliere

I tre principali partiti centristi in parlamento in Austria hanno raggiunto un accordo per formare un governo di coalizione senza il Partito della Libertà (Fpo) di estrema destra

di Redazione

Austria, c’è l’accordo per formare un nuovo governo senza l’estrema destra


I tre principali partiti centristi in parlamento in Austria hanno raggiunto un accordo per formare un governo di coalizione senza il Partito della Libertà (Fpo) di estrema destra, cinque mesi dopo la vittoria dell'Fpo alle ultime elezioni parlamentari. Lo riporta Reuters sul suo sito. L'accordo dovrebbe porre fine alla più lunga attesa per un nuovo governo in Austria dalla seconda guerra mondiale. Un primo tentativo di formare una coalizione di governo con gli stessi tre partiti è fallito a gennaio, dopodiché l'euroscettico e filorusso Fpo è stato incaricato di formare un governo, ma non ci è riuscito.  Il partito popolare austriaco conservatore (Ovp) ha annunciato una coalizione di governo con i partiti di centro più piccoli che esclude l'estrema destra Fpo. Il leader dell'Ovp Christian Stocker ha detto che un "programma comune" è stato concordato con i socialdemocratici e liberali. 

Secondo l'accordo il capo dei popolari Christian Stocker diventerà cancelliere, mentre Andreas Babler dell'Spö sarà vicecancelliere. Lo scrive Politico. L'accordo, che deve ancora ottenere l'approvazione della base del partito di Neos, impedisce al Partito della Libertà (Fpö) di estrema destra di prendere il potere, nonostante abbia ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni di settembre scorso. 

"Quando in un Paese esiste un robusto partito autoritario di ultradestra come la Fpö di Herbert Kickl - dichiaratamente antieuropeista e contrario ai valori di fondo della Costituzione - le forze parlamentari che credono nella democrazia e nell'europeismo devono mettere in secondo piano ciò che può dividerle e unirsi per non affidare il governo nelle mani di estremisti irresponsabili. Devono farlo senza se e senza ma, siglando compromessi trasparenti e ragionevoli. Lo impone il senso di responsabilità nazionale. Si chiama patriottismo costituzionale". Lo scrive in una nota il senatore del Pd Dario Parrini, vicepresidente Commissione Affari Costituzionali.