Esteri

Bill de Blasio e il concetto di legalità

Giuseppe Vatinno

Il sindaco democratico di New York, Bill de Blasio inizia la guerra contro Trump

Il sindaco democratico di New York, Bill de Blasio, ha cominciato la sua “guerra” personale contro il nuovo Presidente Usa Donald Trump.
Il primo atto è stata una sua esternazione che ha dell’incredibile: “La città di New York non consegnerà alcuna lista di immigrati illegali a Trump”.
Ora senza entrare nel merito politico della questione ma rimanendo unicamente sul piano del diritto come è possibile che un sindaco che è il rappresentante dell’ordine costituito dica apertamente che violerà (anzi, ha già violato) una legge che lui stesso deve tutelare?
Negli Stati Uniti ci sono più di 11 milioni di immigrati illegali e Trump in campagna elettorale ha detto che li espellerà e cioè che dara semplicemente seguito ad una legge.
Dunque siamo all’assurdo e cioè il sindaco della più importante città del mondo, New York, il simbolo stesso dell’America afferma che conosce l’identità degli 850.000 clandestini (e -tra l’altro- perché non ha fatto niente finora?) ma non fornirà i nominativi alle Autorità federali che devono far rispettare le leggi.
De Blasio non capisce che se ha vinto Trump negli Usa è stato anche proprio per queste evidenti incongruenze tra uno Stato che impone leggi ferree ai propri cittadini che pagano le tasse e invece le viola quando decide unilateralmente che non debbano valere per motivi politici.
Questo è quello che sta succedendo anche da noi, in Italia, dove frotte di immigrati illegali vengono non solo tollerati ma addirittura foraggiati con bollette pagate dai Comuni, come è il caso di alcune amministrazioni, come quella di Roma (il Grillo filo-Trump questo lo sa?).
Salvini da tempo va dicendo queste cose ed è stato tacciato di razzismo solo perché ha chiesto di rispettare la legge; ma se i cittadini prendono consapevolezza che lo Stato è il primo a imbrogliare come si potrà poi pretendere che paghino le tasse e rispettino le leggi?