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Bougainville referendum indipendenza da Papua Nuova Guinea risultati

Papua Nuova Guinea, risultati referendum: a Bougainville 98% per l'indipendenza

E’ senza appello il risultato del referendum sull’isola di Bougainville: il 98% degli aventi diritto ha scelto l’indipendenza dalla Papua Nuova Guinea invece di un ulteriore rafforzamento dell’autonomia di cui gode già. La votazione si è svolta dal 23 novembre al 7 dicembre, con 201 mila elettori attesi alle urne; di questi 176.928 sono favorevoli alla totale emancipazione dell’isola da Port Moresby, capitale della Papuasia. “Ora ci sentiamo liberati, almeno psicologicamente”, ha dichiarato John Momis, presidente della regione autonoma di Bougainville, nel Sud Pacifico. A trarre benefici dalla nascita di un nuovo Stato indipendente potrebbe essere la Cina, che mira a espandere la sua influenza geopolitica nel Pacifico, anche attraverso la Belt and Road Inititiative.

Ma l'indipendenza di Bougainville non è per nulla scontata

Ma nonostante l’esito positivo del referendum, la strada per fare dell’isola il 194esimo stato riconosciuto dall’Onu appare ancora in salita. Il processo verso l’indipendenza è cominciato circa 20 anni fa, ma prima l’isola aveva vissuto secoli di occupazione coloniale e diversi tentativi secessionisti repressi dalla polizia e l’esercito di Port Moresby. Questa storia già travagliata è poi sfociata in una guerra separatista durata nove anni, causando la morte di 20 mila persone, circa il 10% della popolazione.

L’accordo di pace del 2001 prevedeva la creazione di un governo regionale per una maggiore autonomia, un processo di raccolta delle armi e lo svolgimento di un referendum prima del 2020. A questo punto il risultato del referendum non vincolante deve essere ratificato dal Parlamento della Papuasia, ma il governo centrale non guarda di buon occhio all'emancipazione di Bougainville. L'isola è ricca di risorse minerarie - tra cui oro e rame - sfruttate per decenni.

Papua Nuova Guinea, i rischi di una nuova guerra civile

Inoltre, la sua indipendenza rappresenterebbe un precedente politico pericoloso: una ventina di province della Papuasia – mosaico di etnie – potrebbero chiedere a loro volta maggiore autonomia o secessione. Il mancato riconoscimento dell'esito delle urne da parte del governo di Port Moresby o un suo tentativo di ritardare l'attuazione della transizione verso la sovranità potrebbe scatenare una nuovi crisi o peggio ancora un nuovo conflitto armato.

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