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Esteri
Cina, il rilancio dell'economia post Covid ha degli ostacoli. L'Europa attende

L'Europa aspetta il rilancio dell'economia cinese

Il fatto che la Cina si rilanci a livello economico nel 2023 sembra certo. Il problema è però capire quanto riuscirà a farlo. Anche perché, come ricorda il media finanziario Caixin, è molto probabile che l'economia globale rallenti nel 2023, con possibili recessioni negli Stati Uniti e in Europa, aggiungendo ulteriori incertezze all'economia cinese. Le esportazioni sono da sempre state uno dei principali motori della ripresa economica cinese, ma si sono affievolite. 

Dall'agosto 2022, però, la crescita è rallentata o addirittura scivolata in territorio negativo, poiché la domanda dei tre maggiori importatori mondiali di beni cinesi - Stati Uniti, Unione europea e Sud-Est asiatico - si è indebolita a causa dell'elevata inflazione che pesa sul potere d'acquisto dei consumatori. Con il calo della domanda esterna, le politiche di stimolo dei consumi interni saranno fondamentali.

Nei primi 11 mesi del 2022, le vendite al dettaglio totali della Cina si sono ridotte dello 0,1% rispetto all'anno precedente, a causa delle interruzioni dovute alla pandemia e alle misure di controllo che hanno ridotto il reddito dei cittadini. In questo periodo, il contributo dei consumi interni alla crescita del PIL è stato del 52,4%, in calo rispetto al 57,2% del 2019, prima della pandemia.

Anche qui, non sarà semplice. I dati dell'Ufficio nazionale di statistica (NBS) hanno mostrato che il reddito disponibile dei cinesi è cresciuto in media del 5,1% all'anno tra il 2020 e il 2021, rispetto al 7,1% del periodo 2013-2019. Un sondaggio trimestrale della banca centrale ha rilevato che oltre il 58% degli intervistati vuole risparmiare di più dal secondo trimestre del 2022. Il tasso non aveva mai superato il 47,6% prima della pandemia.

Il governo cinese proverà a rilanciare la fiducia intervenendo anche sul settore immobiliare, una delle grandi piaghe dell'economia della Repubblica popolare negli ultimi due anni. Negli ultimi mesi la Cina ha varato una serie di misure per espandere i finanziamenti agli sviluppatori e sostenere le vendite di case, nella speranza di arrestare la prolungata flessione del settore immobiliare, che nel 2021 rappresentava il 22,5% del PIL del paese.

Anche qui, il percorso non sarà però breve. E ci sarà anche da intervenire sul sentimento generale di diversi giovani cinesi, che per la prima volta dopo alcuni decenni guardano con pessimismo al proprio futuro. L'era della crescita storica inaugurata da Deng Xiaoping sembra finita, così come quelle delle opportunità strategiche profetizzate da Jiang Zemin. Ora sembrano intravedersi soprattutto "sfide" e "ostacoli", con molti giovani che a causa di una disoccupazione elevata per la loro generazione e l'onda delle proteste delle scorse settimane potrebbero aprire una frattura con il Partito. 

L'Europa aspetta il rilancio, anche se le polemiche di questi giorni sulle misure di controllo imposte negli aeroporti degli stati Ue rischia di rappresentare un ulteriore ostacolo al rilancio dell'interscambio commerciale.

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