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Cina, XX Congresso: Xi Jinping pronto allo storico terzo mandato

Al via l'attesissimo conclave del Partito comunista cinese che svelerà la leadership e i ruoli apicali che guideranno Pechino per i prossimi 5 anni

Cina: al via lo storico XX Congresso del Partito comunista

Pechino si prepara al via del XX Congresso del Partito comunista cinese. Comunemente presentato come un "conclave", si tratta di realtà di un evento più che altro cerimoniale in cui si certificano le decisioni già prese dalle cariche apicali della forza politica che conta oltre 95 milioni di membri. Un terzo in più della popolazione intera dell'Italia. Un'enormità.

Il mondo attende comunque di conoscere le decisioni, che questa volta appaiono scontate sulla leadership: Xi Jinping riceverà un terzo mandato come segretario generale, capo della Commissione militare e presidente della Repubblica Popolare. Un evento di portata storica visto che da decenni la prassi imponeva un limite ai due mandati. Ma in ballo c'è anche il futuro posizionamento della Cina sul fronte interno e internazionale.

Il XX Congresso si riunisce a partire dal 16 ottobre. Circa 2.300 delegati provenienti da tutta la Cina, in rappresentanza di tutti i membri, si riuniranno presso la Grande Sala del Popolo. Oltre alla leadership, i delegati saranno chiamati a nominare i 370 membri del Comitato centrale, le 25 persone che compongono il Politburo e i sette componenti del Comitato permanente del Politburo, vale a dire il gotha del gotha della politica cinese. Quelli che decidono per davvero, comunque sotto la guida del vertice gerarchico Xi.

Le decisioni sul personale sono state negoziate in precedenza, attraverso settimane e mesi di contrattazioni e politiche informali. I delegati riuniti daranno la loro piena approvazione a una serie di documenti e misure comunicate dal Partito, tra cui la direzione politica e l'agenda economica della Cina per i prossimi cinque anni, analogamente elaborate in anticipo.

Ma è proprio qui il nocciolo vero della questione: capire l'orientamento politico ed economico della Cina. La relazione d'apertura di Xi Jinping chiarirà molto, così come fondamentale sarà vedere la composizione finale del Comitato permanente e del Politburo, per capire se come ci si aspetta l'influenza di Xi continuerà a estendersi ulteriormente con un allargamento del suo già ben ampio cerchio magico.

Riforme costituzionali e piani di Xi Jinping sui prossimi 5 anni

Altrettanto fondamentale capire cosa conterrà l'emendamento costituzionale già preannunciato e che verrà approvato al Congresso. Questi emendamenti sono considerati cruciali in quanto il documento contiene alcune delle linee guida più importanti seguite dal partito. Inoltre, sancisce le teorie politiche di tutti i principali leader del partito, da Mao Zedong a Xi Jinping. Nel 1982, ad esempio, una revisione della costituzione dichiarava esplicitamente che il partito vietava qualsiasi tipo di culto della personalità.

Gli emendamenti costituzionali sono stati visti come un passo importante da parte di Xi per consolidare il suo potere. Dopo i ritocchi dgli scorsi anni, lo statuto ora elenca il "Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era" come uno dei principi guida del partito. Gli emendamenti hanno anche inserito nella Costituzione il "Pensiero di Xi Jinping sul rafforzamento delle forze armate". È la prima volta che viene inserita una terminologia così specifica sulle forze armate e su un leader specifico. È stata inoltre aggiunta la politica firmata da Xi, la Belt and Road Initiative.

Ci si attende ora che lo status di Xi possa essere ulteriormente elevato sintetizzando la formula sulla sua dottrina indicandola semplicemente come "pensiero di Xi". Un onore dato in passato solo a Mao Zedong, di cui tra l'altro Xi potrebbe anche ricevere il titolo di "timoniere" o "leader del popolo". Possibili segnali anche su Taiwan, con le ambizioni sempre più dichiarate anche sotto il profilo militare da parte di Pechino.

Il mondo osserva anche o forse soprattutto segnali sull'economia. Il presidente cinese Xi Jinping potrebbe consolidare una svolta politica storica al congresso del Partito Comunista, elevando lo status della sicurezza nazionale anche a spese della crescita economica. Ogni leader del partito, da Jiang Zemin nel 2002, ha usato il suo discorso al congresso due volte al decennio per affermare che lo sviluppo economico è la "priorità assoluta" del partito. Secondo gli analisti, Xi potrebbe abbandonare questa frase a favore di uno slogan che invita a "bilanciare sviluppo e sicurezza". 

Nella Cina di Xi Jinping il primato spetta alla politica e non all'economia. Lo dimostra la campagna di rettificazione condotta sul settore privato e digitale, ma anche l'insistenza sulla strategia zero Covid che sembra destinata a restare nonostante l'impatto sull'economia. La Cina del futuro sembra destinata a perseguire sempre di più l'autosufficienza, anche a causa delle spinte protezionistiche in arrivo dagli Usa di Joe Biden, soprattutto sul fronte tecnologico e dei semiconduttori. Il decoupling è ancora lontano e forse impossibile, ma certo la traiettoria di Pechino sembra sempre più difficile da contenere come vorrebbe fare Washington.