Esteri
Cop28, smacco di Biden al clima: il presidente Usa diserterà la conferenza
A rappresentare gli Stati Uniti sarà John Kerry, mentre il leader sarà focalizzato sulla guerra in Medioriente e sulla prossima campagna presidenziale
Nell'agenda della Casa Bianca non è presente la conferenza Onu sul clima, che si terrà da giovedì 30 novembre fino al 12 dicembre...
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non parteciperà alla Cop28 sul clima che si terrà a Dubai a partire da giovedì 30 novembre. Lo scrive il New York Times citando una fonte della Casa Bianca. Secondo il programma, quel giorno Biden ospiterà un incontro bilaterale con il presidente della Repubblica dell'Angola, Joao Manuel Gonçalves Lourenço, e parteciperà all'illuminazione dell'albero di Natale. Inoltre in settimana si recherà in Colorado per promuovere gli investimenti americani nell'eolico. Nessun viaggio a Dubai è previsto infine dall'agenda della vicepresidente Kamala Harris. Al vertice sarà presente per gli Usa l'inviato speciale per il clima John Kerry.
Le motivazioni dell'assenza
La ragione della decisione del presidente degli Stati Uniti risiederebbe nel conflitto in corso tra Israele e Hamas, che recentemente ha sottratto molto tempo a Biden, si legge sul New York Times, che cita un funzionario dell'amministrazione americana. Negli ultimi due anni, aveva sempre partecipato alla conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima. Nel 2021, si era recato per i colloqui a Glasgow, dove si era scusato per il ritiro degli Stati Uniti dal patto globale sul clima sotto la presidenza di Donald J. Trump.
L'anno scorso aveva invece fatto una sosta di tre ore in Egitto, dove aveva riaffermato la leadership americana nella lotta globale contro il cambiamento climatico e aveva promosso l'approvazione dell'Inflation Reduction Act, che prevede investimenti per almeno 370 miliardi di dollari nell'energia pulita nei prossimi 10 anni. Secondo gli analisti, dietro la decisione di non volare a Dubai, oltre all'impegno profuso da Biden per arrivare a una tregua tra Hamas e Israele ed evitare che il conflitto si espanda all'intero Medio Oriente, c'è anche la sensazione che dal vertice non uscirà nulla di concreto.
Biden ha fatto della lotta al cambiamento climatico uno degli elementi centrali della sua agenda politica. E proprio all'inizio di novembre e' tornato a parlarne, definendolo "la minaccia definitiva per l'umanità".
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I Paesi presenti: 200 leader
Saranno presenti invece decine di capi di stato e di governo, ministri e funzionari provenienti da 198 Paesi. Sono attesi il premier britannico Rishi Sunak, re Carlo III, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres
Oltre a loro anche circa 70mila delegati. Sarà la Cop più grande mai organizzata da quando è stata istituita la convenzione quadro delle Nazioni unite nel 1992. Ahmed Al Jaber, l’amministratore delegato della Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc), dodicesima compagnia petrolifera al mondo, è stato ufficialmente investito dell’incarico di presidente della Cop 28. Una scelta che aveva destato non poche polemiche da parte delle organizzazioni a difesa dell’ambiente.
Cop28, l'edizione di quest'anno si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre. Ecco di cosa si parlerà
La Cop28, che si svolgerà dal 30 novembre al 12 dicembre a Dubai, sarà la 28esima edizione del principale incontro internazionale sul clima che si tiene solitamente ogni anno sotto gli auspici delle Nazioni Unite.
Cop significa 'Conferenza delle Parti'. Riunisce le 198 "parti", cioè i 197 Stati e l'Unione Europea che hanno firmato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).
Le Cop si tengono ogni anno in una città diversa dal 1995 (ad eccezione della COP26, che è stata rinviata di un anno a causa della pandemia). La partecipazione di migliaia di delegati da tutto il mondo serve anche a celebrare contemporaneamente la conferenza delle parti del Protocollo di Kyoto (CMP) e quella delle 195 parti dell'Accordo di Parigi del 2015 (CMA).
È importante sottolineare che esistono Cop per diverse altre convenzioni o trattati delle Nazioni Unite, affrontanti altre questioni come la desertificazione o la protezione delle zone umide.
La Conferenza delle Parti sulla biodiversità si tiene solo ogni due anni e la sua ultima edizione, la COP15 di Montreal, ha portato a un accordo globale senza precedenti.
Le discussioni tra i leader devono sfociare in un testo finale, adottato per consenso e non per voto, che tenga conto delle differenze di interessi e posizioni, con l’obiettivo ideale di far avanzare la lotta contro la crisi climatica. La Cop28 di Dubai riunirà un numero record di partecipanti, oltre 70.000 persone, secondo la presidenza.
A Dubai si prevede che i leader discutano dei progressi, o della loro mancanza, nel limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius (2,7 gradi Fahrenheit) rispetto ai livelli preindustriali. Questa è la soglia oltre la quale, secondo gli scienziati, gli esseri umani avranno difficoltà ad adattarsi all'intensificarsi di incendi, ondate di calore, siccità e tempeste. Nel 2015, i Paesi hanno concordato di ridurre le emissioni derivanti dalla combustione di carbone, petrolio e gas per mantenere l'aumento del riscaldamento globale "ben al di sotto dei 2 gradi Celsius" e idealmente a non più di 1,5 gradi Celsius. Ma il pianeta si è già riscaldato in media di 1,2 gradi Celsius e, mentre gli Stati Uniti e alcuni altri Paesi hanno ridotto i loro gas serra, le emissioni globali continuano ad aumentare. Secondo gli scienziati, il mondo deve ridurre le emissioni del 43% rispetto ai livelli del 2019 entro il 2030 per evitare impatti catastrofici dal cambiamento climatico, ma con gli attuali piani climatici nazionali la riduzione attesa si ferma al 7%.
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