Esteri
Cop29, flop totale. I leader mondiali disertano e anche Greta Thunberg non si presenta. Con Trump non c'è più spazio per il clima
Alla conferenza di Baku sono stati invitati i talebani ma è stato respinto il pass a Taiwan. Il summit è tutto politico
Cop29, flop totale. Ormai è anche quasi inutile organizzarla. E anche Greta...
La Cop29 di Baku in Azerbaijan sul clima è appena iniziata ma c'è già una certezza: sarà un flop. Nessuna decisione presa cambierà sostanzialmente gli attuali equilibri. Il motivo principale è legato principalmente all'elezione di Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, le sue prime parole dopo la nomina ufficiale sono state chiare: "Gli Usa usciranno dal trattato di Parigi", tradotto non c'è spazio nella sua agenda per la questione climatica. La conseguenza è stato il "disimpegno" anche degli altri principali leader mondiali, al tavolo della Cop29 mancano tutti i grandi della Terra. E a sottolineare che l'assemblea è sempre più una questione politica ci sono le decisioni dell'organizzazione, come ad esempio l'invito fatto ai talebani che governano l'Afghanistan e vietato a Taiwan, solo per fare un esempio.
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Ma c'è di più, anche la massima esponente della lotta contro il cambiamento climatico non è presente a Baku: Greta Thunberg. Il suo - riporta La Repubblica - è un boicottaggio: "La crisi climatica è una crisi esistenziale, il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e in questo esatto momento un’altra Cop si sta tenendo in un petrostato autoritario". Ma se anche lo avesse voluto, l’attivista svedese Greta Thunberg non avrebbe potuto raggiungere Baku. I confini terrestri dell’Azerbaijan, chiusi dalla pandemia di coronavirus, non hanno mai più riaperto per non meglio specificate "ragioni di sicurezza", e lei, notoriamente, si rifiuta di viaggiare in aereo. Allora ha deciso di portare la sua protesta nella vicina Georgia, nella capitale Tbilisi, a cinquanta chilometri dalla frontiera con il Paese ospitante della conferenza Onu. E si è trovata nel mezzo di manifestazioni quotidiane che chiedono un’inchiesta indipendente sulle elezioni dello scorso 26 ottobre, macchiate da gravi e documentate accuse di frodi.