Esteri

Corea del Nord: fatto esplodere l'ufficio di collegamento con la Corea del Sud

La Corea del Nord fa esplodere l'ufficio di collegamento intercoreano

Un'esplosione è stata avvertita a Kaesong, dove sorgono il complesso industriale intercoreano e l'ufficio di collegamento tra le due Coree, poco a nord del confine, ed è stato avvistato fumo nei pressi della città. Lo riferisce l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, secondo cui a essere colpito è stato l'ufficio di collegamento intercoreano, che la sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, Kim Yo-jong, aveva lasciato intendere di volere abbattere la settimana scorsa.

L'azione ha fatto seguito alle recenti minacce da parte della Corea del Nord, in risposta alla propaganda di Seul, di fare entrare le proprie truppe nelle aree smilitarizzate in seguito agli accordi raggiunti con la Corea del Sud.

L’Esercito Popolare Di Corea ha infatti dichiarato che è allo studio un “piano d’azione” per “fare avanzare l’esercito di nuovo nelle zone che sono state demilitarizzate in base all’accordo Nord-Sud, di fare della prima linea una fortezza e innalzare ulteriormente la vigilanza militare contro il Sud”, come si legge in un comunicato del personale militare dell’esercito nord-coreano diffuso dall’agenzia di stampa del regime di Kim Jong-un, Korean Central News Agency (Kcna).

La nota aggiunge anche che si sta valutando il lancio di volantini propagandistici al Sud, e che l’esercito “attuerà rapidamente e pienamente ogni decisione o ordine del partito e del governo”.

Tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud

Le relazioni tra le due Coree si sono deteriorate negli ultimi giorni, con la minaccia di Pyongyang di chiudere le comunicazioni tra i due Paesi divisi dal trentottesimo parallelo in seguito al lancio di volantini verso il Nord da parte di attivisti di Seul. Il comunicato, inusuale per i dettagli riguardanti il processo decisionale in corso, giunge a pochi giorni dalla minaccia di Kim Yo-jong di ulteriori azioni contro la Corea del Sud, spesso definita “nemica”, lasciando intendere la possibilità di distruggere l’ufficio di collegamento.

In risposta all’ultima minaccia di Pyongyang il Ministero della Difesa sudcoreano ha richiamato il Nord al rispetto degli accordi raggiunti nei summit tra Kim e il presidente sudcoreano Moon Jae-in nel 2018 di cessare tutti gli “atti ostili” verso la controparte. “Prendiamo seriamente la situazione”, ha detto il portavoce Chok Hyun-soo, e l’esercito è pienamente pronto “per ogni circostanza”.