Esteri
Coronavirus, torna la paura in Corea del Sud: nuovo focolaio a Seul
Il modello alternativo a quello cinese non pare sortisca gli stessi effetti di contenimento del virus
Coronavirus, aumentano i contagi: nuovo focolaio in Sud Corea
Tornano a salire i nuovi contagi in Corea del Sud, dove si sono verificati 152 nuovi casi accertati di coronavirus, dopo l’emergere di nuovi focolai nell’area di Daegu, nel sud-est del Paese, la più colpita dall’epidemia, e a Seul. Il dato di ieri è il primo a tre cifre dopo quattro giorni contagi sotto quota cento, e sono oggi 8.565 i contagi nel Paese asiatico, tra cui 91 morti, con un tasso di mortalità dell’1,06%. Oltre alla clinica di Daegu dove ieri si sono registrati 75 nuovi casi di contagio, altre sette persone che hanno contratto il coronavirus si registrano in cinque cliniche della città. Complessivamente i focolai nel Paese contano per l’80,8% dei contagi secondo i dati diffusi oggi dalle autorità sanitarie sud-coreane. I nuovi dati destano preoccupazione nel governo di Seul, che attraverso un alto funzionario del Ministero della Sanità, Yoon Tae-ho, si dice pronto a “misure aggiuntive” per il controllo dell’epidemia nel Paese. Oltre all’aumento dei contagi si intensificano anche le paure per i contraccolpi economici dell’epidemia, nonostante l’annuncio del presidente Moon Jae-in di un piano di emergenza da 50mila miliardi di won (35,55 miliardi di euro) per aiutare le piccole imprese a fare fronte alla crisi innescata dalla pandemia: oggi la Borsa di Seul segna un ribasso di oltre otto punti percentuali e il won viene scambiato ai minimi sul dollaro dalla crisi finanziaria globale del 2009.