Esteri
Coronavirus, la Cina rinvia l'Assemblea del Popolo. Emergenza in Corea e Iran
Coronavirus, Cina rinvia lavori Assemblea Nazionale del Popolo
La Cina ha confermato la decisione di posticipare i lavori della sessione annuale del parlamento cinese, l’Assemblea Nazionale del Popolo, sui timori di contagio dell’epidemia di coronavirus. Lo ha annunciato l’emittente televisiva statale China Central Television, citando una decisione del Comitato Permanente della stessa Anp, e precisando che una nuova data per l’inizio dei lavori del principale appuntamento politico annuale cinese verrà comunicata in futuro. L’Assemblea Nazionale del Popolo si riunisce ogni anno a partire dal 5 marzo, preceduta di due giorni dalla Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, il suo organo consultivo.
Coronavirus, Wuhan revoca annuncio allentamento quarantena
I funzionari di Wuhan hanno ritirato un annuncio di oggi, che affermava che le restrizioni di viaggio si stavano allentando nella città cinese dove è scoppiata l'epidemia. L'annuncio precedente è stato giudicato "non valido", secondo un post sulla piattaforma sociale Weibo del governo della città. L'annuncio iniziale è stato "rilasciato dal team di prevenzione e controllo del traffico in una circostanza che non è stata discussa con l'ufficio di comando e non è stata concordata dai principali dirigenti", ha si legge nel post Weibo. Ha aggiunto che la città sta "risolutamente" attuando le istruzioni del presidente cinese Xi Jinping per evitare che il virus si diffonda ulteriormente, e che il "personale competente" è stato "criticato".
Coroanvirus: Cina, contagiati 3.000 membri personale sanitario
Sono oltre tremila i membri del personale sanitario, tra medici, infermieri e altro personale, a essere stati contagiati dal coronavirus in Cina, in gran parte a Wuhan, da dove si e' diffusa l'epidemia. Lo ha reso noto il capo del panel di esperti, Liang Wannian, durante una conferenza stampa congiunta con i rappresentanti dell'organizzazione mondiale della sanita' (Oms) a Pechino.
Coronavirus: nuovo picco in Sud Corea, 161 casi e totale a 763
Nuova impennata di contagi confermati di coronavirus in Corea del Sud. Le autorità sanitarie di Seul hanno confermato 161 nuovi casi, molti dei quali (131) collegati alla città meridionale di Daegu, che ha assistito a un forte aumento dei contagi settimana scorsa. Il totale delle persone contagiate sale a quota 763, mentre sono sette i morti causati dall’epidemia.
Coronavirus: Corea del Sud rinvia stagione calcistica K-League
Il coronavirus ha fatto un'altra vittima: la K-League sudcoreana. La Corea del Sud ha infatti deciso di rimandare l'inizio della stagione della massima lega calcistica professionistica. La K-League è una delle più popolari nell'intero panorama calcistico asiatico.
Coronavirus: 3 casi di contagio in Kuwait, erano stati in Iran
Tre casi di contagio da nuovo coronavirus della polmonite in Kuwait: i pazienti sono persone che avevano viaggiato in Iran. Lo ha reso noto l'agenzia di notizie kuwaitiana Kuna.
Allarme coronavirus Iran, Paesi arabi si blindano
I Paesi arabi si blindano per impedire l'arrivo di persone dall'Iran: sospendono i voli e chiudono i porti e i valichi di transito con la Repubblica Islamica dove l'epidemia di Covid-19 ha contagiato 43 persone e ne ha uccise 8. Partita dalla città santa di Qom, meta di pellegrinaggio situata 120 km a sud di Teheran, l'epidemia da coronavirus è la più corposa in tutto il Medio Oriente (Israele, Libano e Emirati Arabi Uniti hanno registrato casi, ma senza vittime). Inizialmente la responsabilità del contagio era stata attribuita a operai cinesi; oggi il ministro della Sanità, Saeed Namaki, ha dichiarato che il virus ha raggiunto il Paese attraverso un mercante iraniano, che si recava regolarmente in Cina. L'epidemia ha spinto le autorità della città santa a chiudere a tempo definito scuole e seminari religiosi; a Teheran e in diverse altre città in 14 province sono state sospese le lezioni fino a martedì. E adesso i Paesi limitrofi si blindano. Le autorità di Amman hanno annunciato il divieto di ingresso nel Paese ai non giordani che provengono da Iran (oltrechè da Cina e Corea del Sud) come "misura precauzionale temporanea"; anche i giordani provenienti dall'area dovranno sottoporsi a una quarantena di due settimane. L'autorità portuale kuwaitiana ha annunciato il blocco, fino a nuovo avviso, dell'ingresso alle navi iraniane; due giorni prima l'Autorità per l'aviazione civile aveva annunciato la sospensione di tutti i voli di andata e ritorno verso l'Iran della compagnia aerea statale Kuwait Airlines. Chiuse le frontiere e sospesi i voli anche in Turchia e Bahrein. Già venerdì scorso, il grande nemico sunnita di Teheran, l'Arabia Saudita, aveva proibito ai suoi cittadini di recarsi in Iran, e aveva anche vietato l'ingresso agli stranieri provenienti da quel Paese, ad eccezione di quelli partiti da più di quattordici giorni (il periodo di incubazione del virus, indicato dall'Oms). Anche Afghanistan e Pakistan si sono chiusi: il governo di Kabul ha vietato tutti i tipi di viaggio tra Afghanistan e Iran; il Pakistan ha chiuso le sue frontiere terrestri "fino a nuovo ordine". L'Iraq, che confina con l'Iran, era stato il primo Paese a prendere misure preventive: giovedì, il giorno dopo l'annuncio dei primi casi di morte e contagio, erano stati sospesi i voli della compagnia aerea Iraqi Airways. I primi casi di contagio sono stati annunciati dalle autorità alla vigilia delle elezioni parlamentari, svoltesi venerdì. Venerdì anche l'Oms, che teme la diffusione del virus in Paesi che non hanno sistemi sanitari attrezzati, si è detta preoccupata. Oggi, la Guida suprema, Ali Khamenei, ha accusato i media stranieri di una massiccia campagna per creare un'atmosfera negativa prima del voto e "scoraggiare" l'affluenza alle urne.
Coronavirus: Turchia chiude frontiere e sospende voli da Iran
Il ministro degli Interni turco, Suleyman Soylu, ha annunciato la chiusura dei tre valichi di frontiera tra la Turchia e l’Iran. IE contemporaneamente il ministero della Salute annunciato la sospensione dei voli in arrivo in Turchia dall’Iran. La decisione e’ stata presa a scopo precauzionale, in seguito al diffondersi di contagi di coronavirus in Iran e alla morte di 8 persone.
Coronavirus: Borse asiatiche in rosso, timori contagi fuori Cina
Borse asiatiche in rosso sui timori di un aumento dei contagi da coronavirus fuori dalla Cina. A Seul, l’indice Kospi segna un ribasso in chiusura di oltre il 3% (-3,6%) dopo l’aumento dei casi nel Paese, giunti a quota 763, secondo gli ultimi calcoli ufficiali, mentre Hong Kong segna un ribasso di oltre un punto percentuale (-1,63%). Contrastate le Borse cinesi: Shanghai ha terminato la seduta mattutina con l’indice Composite in calo dello 0,34%, mentre Shenzhen segna un rialzo, alla pausa, dello 0,69%. Negative anche Singapore e Taiwan, che arrestano rispettivamente dello 0,89% e dell’1,3%.
Coronavirus: dietrofront Wuhan, resta divieto lasciare città
La città di Wuhan torna sui suoi passi e revoca il permesso a lasciare la città. Lo ha annunciato la stessa amministrazione locale da proprio account Weibo, il Twitter cinese. La decisione annunciata nella scorse ore, hanno specificato le autorità locali, è stata presa senza autorizzazione da parte del governo centrale. "L'annuncio è considerato non valido", si legge nella nota emessa da Wuhan, in cui si aggiunge che il personale che ha emesso la nota è stato "fortemente criticato".
Coronavirus: altri 150 morti in Cina, quasi tutti nello Hubei
Le autorità sanitarie cinesi hanno annunciato che sono morti altri 150 pazienti a causa del nuovo coronavirus e dunque adesso è a 2.592 il totale delle vittime. Anche stavolta la stragrande maggioranza dei decessi, 149, sono nella provincia dell'Hubei. La Cina ha confermato anche 409 nuovi casi di contagio, quasi tutti nella stessa provincia, il che porta il totale dei contagi a 77.150 persone.