Esteri

Covid, record di contagi in India: il Premier Narendra Modi traballa

Ospedali al tracollo e cremazioni di massa: la gente protesta per le disfunzioni e anche l'ordine pubblico diventa un'emergenza

Con 332.730 nuovi positivi, l’India per il secondo giorno consecutivo stabilisce un record mondiale di contagi, superando gli USA come numeri assoluti.

La percentuale dei positivi rispetto alla popolazione rimane più alta in America, ma gli oltre 16 milioni di casi e le quasi 187.000 morti dovute alla pandemia stanno esasperando la situazione indiana, anche dal punto di vista sociale.

Oltre al dolore, i decessi suscitano rabbia, in un Paese dove un mese e mezzo fa il ministro della Salute aveva annunciato che si stava uscendo dall’emergenza.

In realtà, la situazione attuale è la peggiore dall’inizio dalla pandemia: non solo gli ospedali sono in crisi, ma anche i cimiteri, al punto che sono sempre più frequenti le cremazioni di massa, all’aria aperta.

La situazione sta facendo crollare la reputazione del Primo Ministro Narendra Modi, rieletto nel 2019 nonostante una difficile situazione economica che invece non aveva intaccato la sua immagine.

Nonostante l’adozione di misure di emergenza, come nuovi Covid-hospital, la creazione di nuovi impianti per la produzione di bombole di ossigeno e la consegna di 100.000 respiratori sul territorio nazionale, trovarsi con una emergenza così grave dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia è considerata una mancanza imperdonabile da parte dei cittadini, che con sempre maggiore frequenza stanno organizzando manifestazioni di protesta.

L’allerta per l’ordine pubblico è quindi un’ulteriore fonte di preoccupazione, per l’India già messa in ginocchio dal Covid-19.