Esteri
Crosetto frena l'entusiasmo di Macron: "Non inviamo soldati italiani a Kiev"
"Abbiamo sempre detto che l'Ucraina andava aiutata in ogni modo possibile, e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche sempre escluso un intervento diretto"
Il ministro Crosetto frena Macron: "Non inviamo soldati italiani a Kiev"
Il ministro della Difesa Crosetto frena l'entusiamo di Macron. E' da giorni infatti che fanno discutere le parole del presidente francese che al settimanale inglese The Economist ha dichiarato che se Mosca oltrepassa il fronte, Parigi è pronta a intervenire (anche con truppe interne). Ma nonostante la fermezza della Francia, la posizione dell'Italia, per Crosetto, non cambia: "Abbiamo sempre detto che l'Ucraina andava aiutata in ogni modo possibile, e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche sempre escluso un intervento diretto nel conflitto dei nostri militari", ha detto il ministro della Difes in un'intervista al "Corriere della Sera" in relazione alle nuove dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, sull'invio di truppe in Ucraina. Da ministro della Difesa che "dall'inizio" ha sostenuto che "si doveva aiutare l'Ucraina per evitare un allargamento del conflitto", oggi Crosetto chiede di non alzare la tensione. Al contrario, si cerchi ogni forma di dialogo, iniziando a "tessere la tela della diplomazia" e questo perche' se un conflitto deflagrasse "l'Italia avrebbe molto da perdere". Parole chiare quelle del ministro che ribadisce in maniera chiara che l'Italia non partecipera' ad alcun eventuale intervento armato: "Assolutamente no! Questo oggi non puo' metterlo in dubbio nessuno".
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A differenza di altri, ha spiegato il ministro, "noi abbiamo nel nostro ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti, al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione. Possiamo prevedere interventi armati solo su mandato internazionale, ad esempio in attuazione di una risoluzione dell'Onu. Quello ipotizzato in Ucraina non solo non rientrerebbe in questo caso, ma innescherebbe una ulteriore spiralizzazione del conflitto che non gioverebbe soprattutto agli stessi ucraini. Insomma, non esistono le condizioni per un nostro coinvolgimento diretto". E sulle parole di Macron il ministro ha aggiunto: "Non giudico un presidente di un paese amico come la Francia, ma non comprendo la finalita' e l'utilita' di queste dichiarazioni, che oggettivamente innalzano la tensione".