Esteri

Cuba, Raul Castro dice basta. Venerdì addio al Partito Comunista Cubano

di Alessandro Grandi

Per dieci anni dal 2008 al 2018 ha ricoperto il ruolo di Capo di Stato e di Governo a seguito delle dimissioni del fratello Fidel, il Lider Maximo

Protagonista con Fidel e altri cubani del famosissimo attacco alla caserma Moncada il 26 luglio del 1953, attacco che fallì, fu rinchiuso nelle carceri dell'isola e ne uscì solo grazie ad una amnistia. Ma la sua carriera di rivoluzionario, così come quella di molti altri cubani, iniziò a decollare.
Ma che Raul si ritiri del tutto è praticamente impossibile. Anche se ha 90 anni resterà fino alla fine come gran controllore degli affari cubani.

La successione. Adesso si apre sicuramente un nuovo capitolo per il Partito Comunista Cubano. A succedergli dovrebbe essere Miguel Díaz-Canel, presidente di Cuba dall'ottobre 2019 e fedelissimo di Raul e della sua politica. ma non è scontato. Si fanno anche altri nomi. Come quello del generale Luis Alberto Rodríguez López-Callejas, uomo dal basso profilo pubblico, membro del Comitato centrale del Partito, nato a Rivoluzione già compiuta. Come molti personaggi della politica cubana attuale. Di certo se ci saranno scontri interni sulle nomine non saranno resi pubblici, come è sempre stato nello stile dell'isola. Del resto anche lo stesso Miguel Díaz-Canel, classe '60, è nato a cose già fatte e questa è una delle novità dell'intera generazione di dirigenti che amministrano l'isola. Non è escluso che possa prendere piede anche la nomina di una donna. Nomina che rimescolerebbe le carte in tavola e che potrebbe essere gradita a molti cittadini.

Raul. Comunista di ferro, compagno ed amico fedele di Che Guevara e Camilo Cienfuegos (due mostri sacri della Rivoluzione cubana adorati forse più dei fratelli Castro), Raul è stato anche a capo delle Forze Armate e numero due del Partito quando Fidel era in vita. Autore di diverse aperture nell'isola, come quelle sui diritti umani, sulla libera circolazione delle persone e sulle liberalizzazioni economiche, Raul Castro ha sempre avuto un approccio più morbido verso la gestione degli affari interni cubani. Ora si ritira e si può dire con certezza che per Cuba il '900 volge al termine. Con 21 anni di ritardo.