Esteri

Dalla Russia allo "strippergate", il patto tra democratici e repubblicani per far fuori Trump

di Matteo Castagna

In poche parole, di fatto, non ci sono più due partiti ma un partito unico che rema contro Trump ed il popolo che ostacola il dominio dell'élite

I grandi finanziatori del Partito Repubblicano stanno incoraggiando l'abbandono di Trump, sicuro vincitore della nomination e delle elezioni, perché non lo controllano e non possono controllarlo. I ricchi non danno soldi solo perché il popolo abbia il suo leader, quanto perché sia il leader dei Paperoni. Secondo quanto riporta la axios.com, i finanziatori di Big Money avrebbero messo gli occhi sul governatore della Virginia Gleen Youngkin e sul governatore della Georgia Brian Kemp. Anche Rupert Murdoch, il magnate dei media, proprietario di Fox News, sta spingendo per quest'ultimo candidato. L'articolo di axios chiarisce che i donatori repubblicani sono frustrati dalla forza elettorale di Trump e non sanno come liberarsene.

Paradossalmente non vogliono Trump perché certi che vincerà. In poche parole, di fatto, non ci sono più due partiti ma un partito unico che rema contro Trump ed il popolo che ostacola il dominio dell'élite. I partiti, un po' come qui in Italia, non sono più rappresentanti del popolo ma veicoli per l'establishment al potere. A parte Donald Trump e Robert F. Kennedy dove sono i leader del popolo americano? I Repubblicani sono appiattiti sull'agenda dem, come alcune importanti vicende hanno dimostrato in questi anni, prima fra tutte le ingenti donazioni alle iniziative woke da parte di Black Rock, organizzazione finanziaria che controlla il 90% dei CdA della Fortune 500, di cui fanno parte, tra le più note la Disney, Starbucks, Budweiser e Target, che vivono sotto ricatto di rimanere nel giro del denaro sostenendo l'agenda woke o di esserne tagliate fuori completamente. Possiamo dire che gli americani siano privi di veri partiti e che le loro attuali due opzioni sembrano essere la sottomissione alla tirannia o la rivolta.