Esteri
Donald Trump, a Washington il tycoon deve difendersi dall’accusa più grave
L'ex presidente,accusato di cospirazione, puo’ diventare “chief commander”degli Usa?
Nel mezzo dello tsunami che lo ha colpito, Trump sembra galleggiare meglio di un sughero. Sono quotidiani i suoi attacchi sui social rivolti ad una parte di americani che sembra “fedele nei secoli” all’uomo, qualsiasi cosa accada. "Grazie mille a tutti-conferma Trump- non ho mai avuto così tanto supporto. Questo impeachment senza precedenti di un ex presidente (di grande successo!) e di gran lunga il principale candidato nel Partito Repubblicano e le elezioni del 2024 hanno aumentato la consapevolezza della corruzione, degli scandali e del fallimento dell'America negli ultimi tre anni. L'America è un paese in declino, ma lo renderemo di nuovo grande, più grande che mai. Vi amo tutti!”.
Ma un conto sono i social, un altro conto è la realtà che dice invece che oggi il repubblicano sarà davanti al giudice Moxila Upadhyaya a Washington, di persona o in video, per rispondere di quattro accuse pesantissime come manomissione di testimoni, cospirazione per frodare il governo, ostruzione del processo legale e cospirazione per violare i diritti civili. Tutto collegato alla rivolta al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Ma l’accusa del tribunale di Washington meno è l’unica sul capo di Trump. A New York è accusato di falso in bilancio iper comprare il silenzio di un'attrice porno sulla sua presunta relazione sessuale. A Miami deve rispondere all'accusa di aver tenuto illegalmente documenti riservati dopo aver lasciato la Casa Bianca. Entrambe sembrano essere “superabili” rispetto alla cospirazione.