Esteri
È caccia al mostro di Loch Ness. Il mito di 'Nessie' affascina ancora
di Redazione
La più grande della storia
“L’area ha molto di più da offrire di un mostro mitico. Da un lato abbiamo la montagna più alta del Regno Unito e dall'altro le più grandi aree di acqua dolce. È un posto fantastico e ogni stagione è diversa”, ha evidenziato Fraser Campbell, direttore del Cobbs Group, che possiede il nuovo hotel Drumnadrochit e altri siti lungo la A82, la strada che costeggia la sponda occidentale del lago. I primi avvistamenti La prima menzione di un mostro nelle vicinanze del lago risale al Medioevo, nel 564, quando si dice che il monaco irlandese St Columba abbia incontrato una "bestia acquatica" nel fiume Ness, che scorre dal lago, e lo avrebbe cacciato via con le sue preghiere. Nel 1933 l’attenzione fu mondiale, quando l'Inverness Courier riferì dell'avvistamento di una "creatura simile a una balena" da parte di Aldie Mackay, manager dell'hotel Drumnadrochit, che una sera fece irruzione nel bar per dire ai clienti sbalorditi che aveva appena visto una "bestia d'acqua" a Loch Ness. Lo stesso anno un uomo di nome George Spicer raccontò allo stesso giornale di aver visto "una forma straordinaria di animale” attraversare la strada davanti alla sua auto e poi scomparire nel lago.
È stato l’avvistamento del 1933 che ha dato inizio alla creazione moderna del mito attorno a un mostro sfuggente sopravvissuto nelle profondità del lago delle Highlands, un mito più vivo che mai a 90 anni di distanza. Dagli anni '40 la creatura è stata affettuosamente chiamata "Nessie" e negli anni '60 fu istituito il Loch Ness Investigation Bureau, che nel 1972 intraprese la più grande ricerca del lago fino a oggi. Nel 1987, l'operazione Deepscan ha dispiegato apparecchiature sonar su tutta la larghezza del lago e ha affermato di aver trovato un "oggetto non identificato di dimensioni e forza insolite". Nel 2018, un team internazionale di ricercatori delle università di Otago, Copenaghen, Hull e Highlands and Islands ha condotto un'indagine sul Dna del lago, alla ricerca di specie insolite, e in seguito ha escluso la presenza di animali di grandi dimensioni. Per Paul Nixon, direttore generale del Centro di Loch Ness, parte del fascino duraturo della storia del mostro di Loch Ness è stata la sua accessibilità, in quanto "puoi letteralmente fermarti sulla riva del lago e farne parte", come le centinaia di volontari che arriveranno nei prossimi giorni.