Esteri
Elezioni Francia, la Corsica spaventa Macron: mega proteste indipendentiste
Si rilancia la spinta autonomista dell'isola corsa ma anche della Bretagna. E quello che sembrava un cammino trionfale verso le urne improvvisamente si complica
Gli indipendentisti della Corsica minacciano il cammino trionfale di Macron
D'altronde, in Corsica sono al potere proprio i nazionalisti che però criticano Macron perché non li ha mai ascoltati davvero. E ora sotto accusa potrebbe anche finire il capo del governo locale Gilles Simeoni, che sta cercando invece di mostrarsi duro al punto giusto. Tanto che Macron, che nel frattempo invita alla calma, ha promesso che la Corsica avrà maggiori concessioni in futuro da Parigi, fino ad arrivare all'autonomia. Simeoni le ha definite "parole importanti" ma i motivimenti indipendentisti non si fidano e anzi continuano a contestare.
La scorsa settimana il ministro dell'Interno Gerald Darmanin si è anche recato nell'isola per avviare un dialogo con le autorità locali aprendo l'ipotesi di un'autonomia per l'isola, ricevendo però ulteriori proteste. I rivali di Macron stanno giocando sul tema, individuato come il possibile punto debole del presidente uscente. Valérie Pécresse, leader dei moderati di destra Républicains, Macron non ha fatto altro che "cedere alla violenza" e ha dichiarato che è "assolutamente indispensabile nel contesto attuale" rafforzare le forze dell'ordine sul posto. Anche Marine Le Pen ed Eric Zemmour hanno molto criticato le aperture di Macron, coi due candidati di estrema destra che hanno definito tale apertura una "manovra elettorale per guadagnare consensi".
E nel frattempo anche in Bretagna tornano proteste autonomiste, che anche qui si allacciano ad altre tematiche e rivendicazioni già presenti e che ora rischiano di turbare l'avvicinamento di Macron al voto del 10 aprile. Quello che sembrava poter essere un cammino trionfale potrebbe invece diventare un incedere con inattesi scossoni.