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Elezioni Uk 2019: DUP, gli Unionisti Irlandesi vero ago della bilancia
ELEZIONI UK 2019, LE SCHEDE DEI PROTAGONISTI: DUP, GLI UNIONISTI IRLANDESI
Oltre il duello tra Tory e Labour, sullo scacchiere politico britannico c’è anche il partito di destra degli Unionisti irlandesi (Dup) - diventato la prima forza in Irlanda del Nord e con in mano un certo potere negoziale a Westminster.
Leader del Dup è la 49enne Arlene Foster, nata a Enniskillen, figlia di un riservista della polizia sopravvissuto a un tentato omicidio dell’Ira, coinvolta anche lei da adolescente in un attentato contro un bus. La ‘lady di ferro’ nordirlandese, madre di 3 figli, porta avanti le istanze dei protestanti della sua terra: fedeltà al governo di Londra, linea conservatrice contraria all’aborto e al matrimonio gay. Il Dup è del tutto contrario ad una hard Brexit ed è irremovibile sul fatto che l’Irlanda del Nord debba uscire dall’Ue alle stesse condizioni rispetto al resto della Gran Bretagna. Nella legislatura uscente, seppur rappresentati da soli 10 deputati al parlamento londinese e alleati dei conservatori, sulla Brexit gli unionisti nord-irlandesi sono stati una spina nel fianco sia per Theresa May che per Boris Johnson.
Il partito di Foster e del suo vice Nigel Dodds è favorevole al mantenimento dei confini aperti per la libera circolazione tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord. Con i Tory hanno posizioni divergenti sulle tematiche economiche, sulla spesa pubblica e soprattutto sono apertamente critici su alcuni punti dell’accordo firmato con Bruxelles. Dissentono sulla proposta di regime doganale, sulla verifica del consenso irlandese e denunciano la poca chiarezza dell’intesa sull’Iva. Il Dup difende, inoltre, il ‘triple lock’, il meccanismo che prevede un incremento annuale automatico delle pensioni così come sul ‘winter fuel’, il pagamento di un’indennità riscaldamento invernale per i pensionati.
E anche nella prossima legislatura rappresenteranno un ago della bilancia: potrebbero tornare ad allearsi con i conservatori se questi non ottenessero una maggioranza da soli. Avranno ancora voce in capitolo sull’uscita dall’Ue in quanto molti Tory hanno già detto che voteranno l’accordo per la Brexit solo se approvato anche dagli Unionisti irlandesi.