Esteri
Etiopia, nella regione Amhara è guerra tra esercito federale e Fano
Nella regione è stato d’emergenza. Arresti e rastrellamenti nella capitale Addis Abeba
Oggi in Etiopia sulle carte d’identità è specificata l’etnia. Una condizione che, a seconda del vento politico, può comportare discriminazioni e vessazioni. Per alcuni una condizione di apartheid. Per esempio, nei mesi scorsi gli amhara erano costretti a prendere l’aereo per andare ad Addis Abeba, invece del più economico bus, per non rischiare controlli e respingimenti, nel caso fosse loro richiesto, per generici motivi di sicurezza, di esibire la carta d’identità. Una situazione penalizzante per i più poveri, spesso anziani costretti per il costo del passaggio aereo, a rinunciare alle cure mediche nella capitale. Come ricordato è dopo l’accordo di Pretoria che il governo di Abiy Ahmed decide di smilitarizzare gli eserciti locali presenti nelle undici regioni. I militari delle milizie regionali sarebbero stati ricollocati all’interno delle forze federali. Nessuna milizia però è smilitarizzata, tranne quelle amhara. Per questo motivo i Fano non hanno accettato di restituire le armi, per non lasciare senza protezione le zone e le città riconquistate. Dalla Bbc è arrivata in questi giorni la notizia di pesanti scontri a Bahir Dar, Gondar e a Debre Berhan, città industriale a 130 chilometri a nord di Addis Abeba. Il 1agosto i Fano avevano anche occupato l’aeroporto di Lalibella, città storica e patrimonio Unesco nella regione Amhara.