Esteri

Non solo Taiwan, tensione alle stelle Filippine-Pechino. Dal commercio alla geopolitica: perchè è importante il Mar cinese meridionale

di Francesco Crippa

Pressione senza precedenti: il segretario alla Difesa delle Filippine ha definito così l'attivismo di Pechino nel Mar cinese meridionale. Che cosa c'è dietro

Filippine-Cina, tensioni senza precedenti 

Una pressione senza precedenti. Così il segretario alla Difesa delle Filippine, Gilberto Teodoro, ha definito l’attivismo di Pechino nel Mar cinese meridionale. “Ciò che vediamo – ha detto a margine di un incontro avuto il 12 novembre con Richard Marles, la sua controparte australiana – è una crescente pretesa di concedere i nostri diritti di sovranità nell’area”.

I precedenti, tra esercitazioni e accuse reciproche

Le tensioni tra Cina e Filippine non sono nuove. All’inizio di novembre la Cina ha svolto nell’area delle esercitazioni con due portaerei. Pochi giorni dopo, l’esercito di Manila ha avviato un programma di esercitazioni comprendenti la simulazione della presa di un’isola: un’azione non vista di buon occhio da Pechino. “La nostra missione oggi è molto chiara: prepararci in modo completo a rispondere a qualsiasi minaccia esterna che possa mettere in discussione la nostra sovranità”, il commento di Romeo Brawner Jr., capo di Stato maggiore dell’esercito filippino. Pur non diretti contro alcun paese, si tratta di episodi che aumentano le fibrillazioni regionali e i dissapori tra Cina e Filippine, tanto più che non si tratta di episodi isolati. Solo ad agosto, infatti, se ne contano almeno altri due. Il 19 due imbarcazioni si sono scontrate – con reciproco scambio di accuse tra Manila e Pechino – nei pressi di Sabina Shoal, un atollo conteso anche da Vietnam e Taiwan che si trova più o meno al centro del Mar cinese meridionale. Dieci giorni prima, poi, il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. aveva usato toni aspri per commentare il lancio da parte cinese di due razzi di segnalazione sulla traiettoria di un aereo da ricognizione filippino. Un gesto “ingiustificato, illegale e sconsiderato”, aveva detto Marcos Jr.

Acque contese

Non solo Taiwan, dunque: anche Manlia è “vittima di un’aggressione cinese”, ha sottolineato Teodoro. La Cina, com’è noto, rivendica sulla scorta di mappe storiche la quasi totalità del Mar cinese meridionale, comprese le parti di competenza degli altri attori regionali, tra cui Vietnam, Malesia e Brunei. Già nel 2016 la Corte permanente di arbitrato dell’Aia ha stabilito che la posizione cinese non ha base legale, ma la sentenza non è mai stata accettata da Pechino. “Sebbene affermi di agire rispettandolo, tutti sanno che quanto che sta facendo è contrario al diritto internazionale”, ha detto Teodoro. “La prova più grande è che nessuno ha sostenuto le sue azioni”.

Commercio e geopolitica: perché è importante il Mar cinese meridionale

Il Mar cinese meridionale è uno snodo strategico. Il volume annuo del commercio marittimo che transita in quelle acque è pari a circa tre trilioni di dollari. Da un punto di vista geopolitico, invece, fa parte dello scacchiere del più ampio scontro tra Stati Uniti e Cina per la supremazia nel Pacifico. In questo scenario le Filippine sono alleate di Washington assieme a Taiwan, Giappone, Corea del Sud e Australia. Proprio con Canberra Manila ha firmato un accordo di collaborazione strategica nel settembre 2023, avviando esercitazioni e pattugliamenti aerei e marittimi congiunti. Inoltre, scrive Cna, investirà oltre 33 miliardi di dollari in armamenti, tra cui jet da combattimento e missili a medio raggio.

 

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