Francia e Isis: il ruggito del coniglio
La Francia vuole attaccare Raqqa "capitale" dell'Isis a cose fatte
La Francia produce il classico “ruggito del coniglio” e ricomincia a pavoneggiarsi sull’agone internazionale contro la “capitale” dell’Isis in Siria, Raqqa.
È questa la ciliegina finale sulla torta della pessima amministrazione socialista di Hollande.
La Francia non è mai riuscita militarmente a contrastare l’Isis sul suo territorio siriano (a dire il vero neppure su quello francese a guardare il numero degli attentati) e in ogni caso sta intervenendo a “cose fatte” e solo dopo che gli Usa di Trump sono intervenuti pesantemente via terra cosa che, negligentemente, l’amministrazione Obama non ha mai fatto.
Dunque, agli occhi del mondo, l’azione francese peraltro solo annunciata dal ministro della Difesa Le Drian, si ricopre di tronfia consistenza e pone anche un problema di rapporti di forza per il Paese d’oltralpe: se la Francia vuole veramente ambire a rivestirsi della sua famosa grandeur e contrastare lo strapotere tedesco in Europa dovrebbe mostrare sul campo di battaglia che ha i numeri e la forza per fare da sola, senza l’aiuto del papà statunitense con cui, tra l’altro, è sempre così critica dai tempi della megalomania di De Gaulle.