Esteri
Francia, la polizia potrà spiare le persone "sospette". Complimenti a Macron
Meloni sarebbe fascista mentre Macron, che consente alla polizia di spiare i telefonini di chi è sospetto, è saggio e progressista
La Francia di Macron intercetta la gente se "sospetta". Ma chi decide chi è sospetto? C’è chi associa le stranezze nella gestione delle ultime rivolte di piazza francesi, lasciate libere di scatenarsi con tutto e tutti, proprio al fine di ingraziarsi l’opinione pubblica, facilitando così l’approvazione del provvedimento
Un altro passo dell’Europa verso il “1984” di Orwell: lo Stato di polizia avanzato. La Francia di Emmanuel Macron ha approvato una legge che consente alla polizia di spiare le persone attraverso i telefoni cellulari, i pc, le automobili, i televisori e tutti gli altri dispositivi digitali connessi alla rete, anche attivando i GPS e geolocalizzando i soggetti considerati sospetti. I dispositivi potrebbero essere utilizzati a distanza per registrare suoni e immagini. L'Assemblea nazionale francese ha approvato con 80 voti a favore mentre 24 sono stati i voti contrari.
Che cosa è sospetto? Lo decide la polizia. Abbiamo letto per anni eloquenti editoriali italiani che descrivevano Macron come saggio e progressista. Invece il governo di Giorgia Meloni sarebbe fascista?
Durante il dibattito, avvenuto a metà della scorsa settimana, i parlamentari vicini a Macron hanno inserito un emendamento che limita l'uso dello spionaggio a distanza "quando giustificato dalla natura e dalla gravità del crimine" e "per una durata strettamente proporzionale". Tradotto vuol dire che l'eventuale utilizzo di intercettazioni di questa natura deve essere approvato da un giudice e per reati ritenuti gravi.
La durata complessiva della sorveglianza non dovrebbe superare i 6 mesi. Per reati gravi s’intende una pena detentiva di almeno 5 anni di reclusione. Si sostiene che medici, giornalisti, avvocati, giudici, parlamentari e attivisti verrebbero esclusi dalla possibilità di intercettazioni, considerando le loro professioni attività sensibili. Ma le critiche al provvedimento di stampo orwelliano non si sono fatte attendere. C’è chi associa le stranezze nella gestione delle ultime rivolte di piazza francesi, lasciate libere di scatenarsi contro tutto e tutti, proprio a creare il caos e così facendo ingraziarsi l’opinione pubblica incline a quel punto alle misure restrittive.