Esteri

Guerra in Ucraina: i due fronti della propaganda e quella esposizione (sempre più delicata) del Presidente Zelensky

L'opionione di Daniele Marchetti

Guerra Russia Ucraina - Putin e Zelensky: le due facce della guerra e due interpretazioni del ruolo di leader

Russia Ucraina, la propaganda di guerra

La propaganda è un dato della guerra: un elemento essenziale, quasi connaturato, pressoché strutturale -sebbene specifico- di ogni conflitto. Una realtà che in Ucraina assume caratteristiche del tutto particolari in funzione, certamente, dei protagonisti ma, e forse soprattutto, della natura della guerra: una operazione speciale per gli uni, un’aggressione per gli altri.

Così, se da un lato la propaganda russa si concentra sul versante interno (e solo di rimando verso l’estero) con il fine di enfatizzare le motivazioni di un conflitto dalle pesantissime ripercussioni in termini di vite perdute sul campo e sanzioni feroci -prima di tutto e soprattutto- per la popolazione più povera; dall’altro la propaganda del governo ucraino si concentra sull’esterno, sul palcoscenico internazionale e attraverso di esso, solo di riflesso, sul fronte interno per motivare le truppe dei volontari armate dall’occidente.

Guerra Russia Ucraina, Putin vs Zelensky: leader a confronto

Due facce della guerra: quella degli aggressori e quella degli aggrediti; ma anche due interpretazioni del ruolo di leader: concreto, solido, ferreo per il gelido Vladimir Putin; sibillino, impudente, persino imprudente per il presenzialista Volodymyr Zelensky

Due caratteri ma anche due sfide: evitare l’emarginazione politico/economica per Mosca (ed in ciò la Cina potrebbe rivelarsi asso nella manica preziosissimo) e massimizzare l’aggressione in termini economici, strategici e politici per il leader ucraino.

La pace o meglio, la fine dei combattimenti, si gioca tutta qui: nel sapere dove è posto il limite degli attacchi per gli uni e nel saper gestire la permanente, continua e forte pressione sull’esterno (soprattutto su USA e NATO) per gli altri.

Equilibrismi delicatissimi, destinati a condizionare le sorti di un conflitto che molti prevedono essere lungo ed estenuante ma che forse, proprio per allontanare lo spettro di una terza guerra mondiale, vedrà la fine in men che non si dica.

Del resto, l’indomito presenzialismo del Presidente Zelensky (ieri ospite del Parlamento europeo ed oggi del Parlamento inglese); il suo bombardamento mediatico con richieste improponibili per le nazioni occidentali (come la fly zone che, di fatto, risulterebbe una vera e propria dichiarazione di guerra della NATO alla Russia) rischia di divenire un autentico e preoccupante problema per gli USA e per l’Unione Europea rei -secondo la montante narrazione ucraina- di voltare lo sguardo dall’altra parte e di svendere l’Ucraina alla Russia.

Uno scenario troppo spesso lambito negli ultimi giorni che rischia di imbarazzare -e non poco- l’intero occidente.

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