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Esteri
Guerra in Ucraina, l’estremismo delle grandi potenze? Una malattia infantile

La Nato, su cui devo evidenziare la mia autocritica, data in via di estinzione nell'ultimo decennio, con funerale conclamato il 15 agosto 2021 a Kabul, è resuscitata. Miracolo! Doppio miracolo, considerata la contemporanea rinascita del Presidente Biden. Divinità miracolante? La guerra in Ucraina.

L'Alleanza ha compattato tutti i Paesi partecipanti, Macron che nel novembre 2019 parlò di morte cerebrale, non ha fatto autocritica, ma è stato silenziato. Finlandia e Svezia avanzando richiesta d'adesione hanno portato a 29 i Paesi europei aderenti: in pratica una poderosa Cortina anti Russia. Tramontata così la velleità europeista di dotarsi di una propria difesa e di conseguenza di una politica estera, gli Stati Uniti hanno realizzato una coesione politica e militare con gli europei che non si riscontrava dall'ultimo ventennio del secolo.

Ma non era questo l'obiettivo principe dell'Amministrazione democratica, in effetti, resuscitare la NATO ha significato indirizzarla in funzione anti Russia per i prossimi accadimenti ma soprattutto coinvolgerla in nuovi scenari. E' avvenuto a Madrid nelle scorse settimane, dove è stato adottato un nuovo concetto strategico: il Madrid strategic concept in cui si sostiene che essendo le minacce "globali e interconnesse" l'Alleanza dovrà disporre di più truppe di allerta rapida, che passeranno dalle attuali 40 mila alle 300 mila entro 7 anni, e di una difesa aerea più avanzata. In effetti, le forze NATO saranno integrate, con mezzi pre-posizionati, su 5 domini - terra, aria, mare, cyber e spazio.

La sicurezza euro-atlantica non è solo rapportabile alla nuova guerra fredda con Mosca, il nuovo strategic concept parla della Cina indicandola come una delle sfide future della NATO: una sfida sistemica ai nostri interessi, ha affermato il solito bellicoso Stoltenberg. Un'alleanza, quindi, non più difensiva dello scacchiere occidentale ma coinvolta in una contrapposizione globale, preoccupante per l'Umanità tutta.

Appena in maggio scrivevo di un Pianeta armato e agguerrito, non occorre essere veggente per comprendere verso quale futuro si avvia il mondo, evidentemente la malattia infantile dell'estremismo non è appannaggio solo del comunismo, è anche il frutto della non comprensione degli Stati Uniti della loro stessa politica estera.

Il riarmo e la strategia delle alleanze, naturalmente, non sono solo di pertinenza occidentale, altrimenti la pericolosità non sarebbe a questi livelli, la Cina e i suoi alleati muovono velocemente verso un riequilibrio di forze, e quindi verso una disputa per la leadership planetaria.

I leader europeisti hanno ben compreso, considerando la soddisfazione espressa dopo Madrid, su quale cammino hanno avviato questo continente? Certamente sì, non tutti hanno un ministro degli Esteri che in una lettera a Le Monde nel 2019 si richiamava alla millenaria democrazia della Francia,  qui non è il caso di un infantile estremismo ma solo di uno spaesato infantilismo a cui, qualsiasi NATO vale bene una poltrona. Del Pianeta continueremo a parte.

*Vincenzo Olita - Direttore Società Libera       

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