Esteri

Guerra in Ucraina, Putin non si ferma: bombarda i cervelli dei popoli liberi

L'opinione di Massimo Falcioni

Dopo questi primi quattro mesi di guerra in Ucraina c’è uno zoccolo duro di cittadini che non è ancora certo che l’aggressore sia la Russia

Perché? Perché hanno paura. Perchè temono di essere aggrediti e di finire sotto dittatura, nelle fauci della Russia di Putin così come fu all’epoca dell’Urss, quando quei Paesi erano satelliti di Mosca. Quella in Ucraina non è una guerra “locale”, non durerà poco, e, di certo, avrà conseguenze in tutta Europa e nel mondo: potrebbe essere la prima tappa di una invasione della Russia (con la Cina compiacente pronta ad aggredire Taiwan) contro l’Occidente. Queste non sono illazioni, ma l’analisi delle parole ripetute da Putin avallate dalla stessa Chiesa ortodossa sulla “missione” che la sua Russia ha nel mondo: cioè la realizzazione di un nuovo “ordine mondiale” che passa anche attraverso la guerra. L’aggressione dell’Ucraina è il primo tassello di questo disegno strategico: se la Russia riesce oggi ad occuparne una parte, poi ci riproverà con Kiev fino all’annessione completa.

In caso contrario, non passando in Ucraina, ci proverà con altri Paesi perché l’obiettivo era e resta sempre lo stesso tornando all’impero sovietico, addirittura inglobando i paesi scandinavi. Ciò comporta già, oltre alla distruzione di una parte dell’Ucraina con decine di migliaia di morti e feriti da entrambe le parti, conseguenze pesantissime, ovunque, quali la crisi energetica, la crisi alimentare, l’esplosione dell’emigrazione, la crisi esistenziale. Il rischio è l’allargamento della guerra in corso fino a giungere a uno scontro ben più ampio e con armi ancor più letali.

Anche perché gli Usa (la Gran Bretagna ma anche gli altri paesi europei pur divisi) non consentiranno, con le buone o con le cattive, di far fare a Putin quel che vuole. Per l’apertura di una trattativa vera bisogna essere in due. Putin , stante gli attuali risultati dell’aggressione in Ucraina, non ha per adesso nessuna intenzione di far tacere il cannone. Siamo nel bel mezzo della fase calda della “guerra non lineare” dove si vuol bombardare tutto, specie i cervelli dei popoli liberi.