Esteri

Guerra in Ucraina? Non aiuta, anzi rallenta i piani della Cina su Taiwan

di Lorenzo Lamperti

L'invasione russa può rafforzare la prontezza di difesa di Taipei e chiama gli Stati Uniti fuori dall'ambiguità strategica sull'intervento in caso di aggression

Guerra in Ucraina? Perché gli Usa si muovono diversamente su Taiwan

Taiwan non è l’Ucraina. Non lo è per Washington. Per gli Usa, la Cina è diventato il primo rivale e il centro della loro strategia è diventata l’Asia-Pacifico. Da allora la Casa Bianca si prodiga a rassicurare Taipei sulla volontà di difenderla. Tra gaffe (di Biden) e finti segreti svelati (la presenza dei militari Usa a Taiwan), l’ambiguità strategica sembra essere meno ambigua. Kiev è il 67esimo partner commerciale di Washington, Taipei il nono. Senza contare il ruolo cruciale dei suoi semiconduttori. Taiwan ha anche un’importanza simbolica. Esempio vivente, per usare una visione alla Mike Pompeo (che tra l’altro sarà a Taipei nei prossimi giorni), che un governo etnicamente cinese può prosperare senza la guida comunista.

Una sottile partita psicologica nella quale l’arsenale normativo è per certi versi più preoccupante, o potenzialmente più efficace, di quello militare. Anche se poco dopo i carri russi 9 aerei cinesi sono entrati nello spazio di identificazione di difesa taiwanese, come avevano fatto ad agosto dopo il ritiro dall’Afghanistan. Forse non a caso, il cacciatorpediniere Uss Ralph Johnson è passato subito dopo l'invasione russa nello stretto di Taiwan: tentativo di rassicurazione. Altrettanto non a caso, Pechino sta cercando di miscelare le intimidazioni retoriche e militari con la reiterazione del proposito di “riunificazione pacifica”. D’altronde, come sempre, più la Repubblica Popolare viene percepita come una minaccia e più la maggioranza dei taiwanesi se ne allontanano.

Guerra in Ucraina, la prospettiva taiwanese

Taiwan non è l’Ucraina. Non lo è nemmeno per Taipei stessa. Anche il principale partito d’opposizione questa volta, contrariamente al post Kabul, non sta facendo da sponda alla narrativa di Pechino secondo la quale la vicenda ucraina dimostra che Washington tradirà Taipei in caso di bisogno. Quantomeno non la dirigenza del partito, semmai imbarazzata da prese di posizione di outsider che in qualche modo gravitano nella sua orbita. Anzi ha condannato l’invasione russa e, tra le ultime note ufficiali si legge il benvenuto al coinvolgimento di Taiwan nella nuova strategia dell’Indo-Pacifico degli Usa. Non un caso, visto che nelle scorse settimane la forza politica più dialogante con Pechino ha aperto un ufficio di rappresentanza a pochi passi dalla Casa Bianca, nel tentativo di rendersi “potabile” agli occhi americani in vista delle presidenziali del 2024.

Non è un mistero che quanto accada in Ucraina stia avendo un impatto psicologico sui taiwanesi. “Sì, le due situazioni sono completamente diverse ma ci sono alcuni sentimenti profondi che mi fanno mantenere l’attenzione su quanto sta succedendo lì. Questo sentimento può essere difficile da capire per persone di altri paesi”, dice per esempio il giornalista William Yang. È quell’empatia di cui ha parlato Tsai Ing-wen, che ha comunque sottolineato l’inesattezza dei paralleli tra Taipei e Kiev. Significativo che ora cambi l’approccio delle forze politiche principali. La stessa Tsai, che dopo la caduta di Kabul aveva invitato i taiwanesi a essere pronti a doversi difendere da soli, stavolta fa riferimento alle partnership con Usa e altri paesi.

Secondo un think tank legato al ministero della Difesa, la capacità di resistenza dell’Ucraina “ha fornito una buona lezione a Taiwan, indicando che un’enfasi sull’addestramento regolare dei riservisti militari sarà la chiave per un paese per affrontare un’intrusione militare”. Un tema molto spinoso e sul quale l’amministrazione Tsai è stata anche negli scorsi mesi messa alle strette dal Gmd. Secondo un sondaggio, la guerra in Ucraina ha reso gli abitanti di Taiwan più disposti a combattere, il 70,2% contro il 40,3% di dicembre. Ma restano dubbi sulle capacità dell'esercito e sui mezzi. Solo due giorni fa è caduto il secondo caccia militare dell'anno.

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