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Guerra Israele, mandati d'arresto per Netanyahu e Gallant dalla Corte penale internazionale. Tel Aviv colpisce Gaza: oltre 80 morti
Mandati d'arresto per Netanyahu e Gallant dalla Corte penale internazionale Israele. Sventato l'assassinio di Ben Gvir: tre arresti
Guerra Israele, mandati d'arresto per Netanyahu e Gallant dalla Corte penale internazionale
La Corte penale internazionale ha emesso mandati di cattura per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant oltre che per il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif.
I tre giudici hanno deciso all'unanimità sulla base delle accuse di crimini contro l'umanità e crimini di guerra: sia Netanyahu sia Gallant saranno passibili di arresto se si recheranno in uno degli oltre 120 Paesi che fanno parte della Cpi.
La Corte ha emesso anche un mandato per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, noto anche, appunto, come Mohammed Deif, per il massacro del 7 ottobre 2023. Israele afferma di aver ucciso Deif in un attacco aereo ad agosto, ma Hamas non ne ha mai riconosciuto formalmente la morte.
Le implicazioni pratiche della decisione potrebbero essere limitate, dal momento che Israele e il suo principale alleato, gli Stati Uniti, non sono membri della Corte.
Raid israeliani a nord di Gaza: oltre 80 i morti, gran parte delle vittime sono donne e bambini
Non s'arrestano gli attacchi di Israele contro Gaza: nuovi raid hanno colpito il nord della Striscia, uccidendo oltre 80 persone. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini. La notizia arriva da Al Jazeera e l'agenzia di stampa palestinese Wafa. L'attacco ha distrutto un intero isolato residenziale, vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia in quello che la Wafa ha descritto come un "orribile massacro". Molte persone sono ancora disperse, secondo la Protezione civile di Gaza.
Almeno 22 persone sono rimaste uccise stamane in un altro attacco israeliano, questa volta a Gaza City. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo quanto si apprende, il raid ha colpito un edificio a più piani nel quartiere di Sheikh Radwan, riducendolo in macerie: 22 i morti accertati finora, afferma l'emittente qatariota.
Secondo il dottor Hussam Abu Safia, direttore dell'ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, la maggior parte delle vittime dormiva al momento dell'attacco. "È arrivato un numero molto elevato di vittime e ci sono ancora molti corpi da recuperare. Si tratta soprattutto di bambini e donne", ha detto, riferisce al Jazeera. "La situazione è onestamente molto grave. Non riusciamo a far fronte all'enorme numero di feriti e vittime che sono arrivati all'ospedale Kamal Adwan", ha proseguito.
Il pediatra ha affermato che il raid ha colpito un intero isolato residenziale vicino a Kamal Adwan, distruggendo almeno 5 abitazioni, e che il personale dell'ospedale era sul posto per recuperare i corpi e salvare le persone rimaste intrappolate sotto i detriti. "Stiamo già operando a corto di risorse, la maggior parte del nostro personale è ora impegnata a soccorrere i feriti sul posto a causa della mancanza di ambulanze", ha aggiunto.
Nel frattempo, tre palestinesi di Hebron, in Cisgiordania, sono stati arrestati per aver formato una cellula con l'obiettivo di assassinare il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir e il figlio. Lo rendono noto la polizia e lo Shin Bet (sicurezza interna). Secondo l'accusa, il principale sospettato, Ismail Ibrahim Awadi, aveva stabilito contatti con Hezbollah e Hamas per assicurarsi armi e assistenza. La cellula ha sorvegliato Ben Gvir e i suoi figli che vivono nell'insediamento di Kiryat Arba. Una delle opzioni era quella di assassinarlo sulla scena di un attacco terroristico.