Esteri

"Guerra, nè con Putin nè con Zelenski". Documento ufficiale della mafia russa

La criminalità organizzata pubblica un editto in cui si dichiara neutrale. "Gravi conseguenze per gli affiliati che scelgono di imbracciare le armi"

Guerra Russia Ucraina, i boss di Mosca escono allo scoperto

La guerra in Ucraina prosegue senza sosta da oltre quattro mesi. Gli schieramenti in campo sono ormai delineati da tempo, da una parte c'è chi sostiene la Russia di Putin e dall'altra chi sta con Zelenski. Ma di recente - si legge su Repubblica - è trapelato un editto della mafia russa, la fratellanza che domina il mondo criminale post-sovietico, il quale ribadisce il principio di neutralità: i boss non devono imbracciare il fucile per la causa ucraina. Allo stesso tempo, i membri non devono partecipare neppure allo sforzo bellico russo. Ma resistere alle pressioni generate dal conflitto non è facile e potremmo assistere a lotte interne all’organizzazione nel prossimo futuro tra chi decide di seguire il codice tradizionale e chi lo tradirà. L’editto sulla guerra in Ucraina di aprile e non lascia adito a dubbi: «Le autorità ucraine stanno cercando di trasformare i criminali in soldati» e fanno di tutto per «macchiare l’onore dei carcerati per bene».

Chi accetta di combattere nell’esercito - prosegue Repubblica - infrange il codice e subirà le peggiori conseguenze. In cima alla pagina sono riprodotte le immagini di due stelle a otto punte, il simbolo della fratellanza. Chi le usa senza autorizzazione rischia la vita. Il testo è firmato “la comunità dei ladri-in-legge”. Il conflitto che si prospetta all’interno della fratellanza non è dunque tra boss ucraini e russi, ma piuttosto tra chi si adegua al codice tradizionale, che impone di non imbracciare mai le armi per uno stato, e coloro che potrebbero essere tentati di entrare nelle unità paramilitari. La pressione per appoggiare lo sforzo bellico è forte soprattutto in Russia. E vi è un parallelo significativo nella storia della fratellanza: negli anni Quaranta Stalin creò delle unità combattenti formate di criminali confinati nel Gulag sovietico. La fratellanza allora scomunicò tutti coloro che decisero di combattere in Europa.