Esteri
Guerra Ucraina Russia, futuro nero per un'Europa nemica di sé stessa
L'Occidente ha perso il suo "spirito vitale". Indipendenza energetica ed esercito comune sono i buoni propositi dell'Unione: dureranno?
Il primo difetto del nostro Occidente è che è venuto meno lo “spirito vitale”. L’Europa mostra una strana volontà di autoflagellazione, una sorta di cupio dissolvi, una vocazione di auto-condanna e di auto-annientamento. Prevalgono le idee sballate di chi ha perso il contatto con la realtà. Non c’è più la coscienza del collegamento fra pace e indipendenza da un lato, armamento ed esercito capace di garantirle dall’altro. I ragazzi non vedono il collegamento tra lavoro e sostentamento, essendo ovvio che il sostentamento “qualcuno” lo deve fornire. Si è pure perso il collegamento tra apprendimento e promozione, con la conseguenza di un dilagante analfabetismo sostanziale. Non c’è più il senso di responsabilità, e in occasione di qualunque problema si cerca di chi è la colpa: essendo certi che non è nostra.
Sembra superato, soprattutto in Italia, il concetto che lo Stato abbia un bilancio, un dare e un avere in equilibrio. Si pensa che iI governo debba mettere rimedio ad ogni problema e che l’intera collettività possa vivere di sussidi. “Chiedere sfacciatamente soldi allo Stato” si traduce in “lottare per i propri diritti”. Già, perché tutto è divenuto un diritto: diritto al lavoro, diritto alla casa, diritto alla salute, diritto alla felicità gratuita. Lo Stato – in quanto titolare del Pozzo di San Patrizio – paga per tutti. La vicenda dell’Alitalia in questo campo è indimenticabile.
Ogni volta che ho constatato il trionfo della stupidità mi sono chiesto quali sarebbero state le conseguenze a lungo termine. Anche se tutto sembrava filare liscio non ho mai dimenticato il proverbio inglese per il quale è l’ultima pagliuzza che si carica quella che spezza la schiena del cammello. Ho sempre temuto che la somma delle follie un giorno avrebbe provocato un collasso totale ed improvviso. E recentemente ci siamo andati vicino. Non rimane che sperare che questa sia l’occasione per raddrizzare la barra e non si riprenda la corsa verso l’abisso.