Esteri
Huckabee: dalle primarie perse con Trump all'ambasciata in Israele
Peso massimo della destra evangelica Usa, Mike Huckabee è l'ambasciatore americano designato da Trump in Israele. Di Hamas ha detto che è "peggio dei nazisti"
Huckabee: dalle primarie perse con Trump alla missione in Israele
La soluzione per il conflitto in Medio Oriente? Quella a uno Stato, Israele, “un’oasi straordinaria in una terra di totalitarismo e dominata dalla tirannia”. L’accordo firmato da Barak Obama con l’Iran sul nucleare? Il primo passo verso una riedizione dell’Olocausto, ovvero la distruzione dello Stato Ebraico. I palestinesi? Come popolo non esistono, “il titolo di proprietà sulla loro terra è stato dato da Dio ad Abramo”. E Hamas, ovviamente, è peggio dei nazisti, che “non pubblicavano le loro atrocità sui social media”. Sono tutte posizioni espresse esplicitamente da Mike Huckabee, prossimo ambasciatore americano in Israele scelto da Donald Trump per rappresentare Washington nello Stato Ebraico.
Huckabee, peso massimo della destra evangelica Usa
Dal 20 gennaio, l’ex governatore dell’Arkansas prenderà possesso della legazione americana a Gerusalemme, dove The Donald nella sua prima amministrazione ha spostato la sede della diplomazia Usa. Mentre la comunità globale riconosce Tel Aviv come capitale di Israele, lo Stato Ebraico rivendica che essa sia a Gerusalemme, nella città santa di cui occupa senza il consenso internazionale la metà orientale dal 1967. E Trump ha certificato nel 2018 lo spostamento, mai invertito da Joe Biden, della legazione americana, un fatto che ha esaltato la destra religiosa legata al mondo evangelico che fa del sostegno a Israele un perno della sua visione politica.
La destra evangelica sostiene il cosiddetto “dispensazionalismo”, ovvero la teoria secondo cui Dio potrebbe tornare in ogni momento sulla Terra e si debba preparare la Gerusalemme celeste costruendo la… Gerusalemme terrena consolidando lo Stato di Israele. Negli ultimi trent’anni, ha notato Npr, questo si è sommato al convinto occidentalismo, al rifiuto dell’influenza dell’Islam sulla società moderna, alla lotta contro le rivendicazioni progressiste di chi è più critico di Tel Aviv nel plasmare una “destra sionista” che rappresenta una componente fondamentale del Partito Repubblicano. E di cui Huckabee, già sfidante di Trump nel 2016 alle primarie del Grand Old Party, è esponente di peso.
Trump ha vinto con l’80% dei voti contro Kamala Harris alle presidenziali nel voto degli evangelici bianchi, che rappresentano un quinto del totale della base elettorale americana. Ha premiato la loro fedeltà nominando nel simbolico ruolo Huckabee, che si era di fatto ritirato dalla politica dal 2020, anno in cui era stato uno dei protagonisti della campagna di Trump per invertire l’esito delle elezioni perse contro Joe Biden. 69 anni, pastore battista ordinato, fin da giovane attivo nel mondo della destra religiosa, è entrato nel Partito Repubblicano a inziio Anni Novanta, dopo due anni (1989-1991) da presidente dell'Arkansas Baptist State Convention. Da candidato del Partito Repubblicano è stato eletto governatore dell'Arkansas nel 1996, mantenendo la carica fino al 2007.
Si è allora distinto per la sua rapida risposta all'Uragano Katrina nel 2005, ha operato una netta ridefinizione delle politiche fiscali dello Stato che è stata ritenuta virtuosa e ha consentito un miglioramento delle infrastrutture, dell'istruzione e della sanità. Al contempo, è stato un fermo sostenitore dell'applicazione della pena di morte. Nel 2008 si è candidato alla presidenza per le primarie repubblicane, venendo sostenuto dalla maggior parte degli attivisti religiosi, come Pat Robertson, e da celebrità come Chuck Norris. Vinse la prima corsa in Iowa, ma poi fu sormontato dal senatore John McCain, che si conquistò la sfida, poi persa, con Barak Obama. Da allora in avanti la visibilità nazionale acquisita da Huckabee l’ha portato a interessarsi direttamente della grande politica internazionale, con un’attenzione forte sulla questione mediorientale.
Huckabee, da sfidante di Trump a prezioso alleato nel programma per il Medio Oriente
Sfidante di Trump nel 2016, si è poi avvicinato al tycoon anche grazie al ruolo della figlia Sarah Huckabee Sanders, che è stata addetta stampa della Casa Bianca e dal 2023 siede sulla poltrona da governatore che fu del padre. Una fedelissima trumpiana che ha sdoganato la visibilità del padre agli occhi della corrente Maga dominante nel Partito Repubblicano. E donato a Huckabee senior la prestigiosa poltrona diplomatica. Coronamento di una carriera politica e segno della volontà di Trump di ripartire proprio dai legami con Israele nel suo programma presidenziale per il Medio Oriente.