Esteri

Kirghizistan, è caos: sparatorie nella capitale.Presidente pronto a dimettersi

Il Cremlino: "Evidenti elementi di caos". Esercito nella capitale

Kirghizistan, presidente pronto a dimettersi

Il presidente kirghiso, Sooronbay Jeenbekov, è "pronto a dimettersi" nel tentativo di porre fine al caos post-voto che incombe sul Paese dell'Asia centrale. Lo ha detto in un post pubblicato sul suo sito web, spiegando che potrebbe dimettersi una volta fissata una data per nuove elezioni. "Dopo il via libera delle legittime autorità esecutive e il ritorno sulla via della legalità, sono pronto a lasciare la carica di presidente della Repubblica del Kirghizistan", ha detto Jeenbekov.

Kirghizistan, stato emergenza a Biskek: esercito nella capitale

Il presidente del Kirghizistan, Soroonbai Jeenbekov, ha dichiarato, a partire dalle 20 di stasera e fino al 21 ottobre, lo stato di emergenza a Biskek, capitale della nazione del Caucaso, da giorni attraversata da forti proteste in seguito al contestato risultato delle elezioni parlamentari. Nella citta' stanno affluendo uomini e

mezzi militari "per organizzare posti di blocco, prevenire scontri armati, assicurare la legge e l'ordine e proteggere i civili", si legge nella nota ufficiale della presidenza. Lo scorso 5 ottobre le urne hanno visto prevalere i partiti filorussi che sostengono il presidente. Il Kirghizistan e' una nazione che gode di un sistema politico pluralista, un'eccezione in un'Asia centrale dominata dalle autocrazie, ma soffre di una corruzione diffusa. E sono le accuse di compravendita di voti, considerate "credibili" dagli osservatori dell'Osce, ad aver scatenato le proteste, organizzate da alcuni partiti che non hanno superato la soglia di sbarramento del 7% e hanno chiesto un nuovo voto. Jeenbekov si e' detto disposto a lasciare ma solo dopo lo svolgimento di nuove elezioni.  

Kirghizistan, sparatoria a Bishkek: in mirino auto ex presidente

Continua a essere tesa la situazione nella capitale kirghisa, Bishkek, dove oggi si e' registrata una sparatoria nel corso di una manifestazione che ha portato in piazza due esponenti di spicco dell'opposizione, scarcerati nel corso delle recenti proteste anti-governative, l'ex presidente Almazbek Atambayev e l'ex premier Omurbek Babanov, che rivendicano entrambi un ruolo nel novo assetto politico del Paese. I sostenitori dei due politici si sono scontrati a piazza Ala-Too Square con quelli a favore dell'aspirante nuovo primo ministro, l'ex parlamentare Sadyr Japarov, che manifestavano anche loro vicino alla sede del governo. C'e' stato il lancio di pietre e persone non identificate hanno sparato dei colpi contro l'auto di Atambayev L'opposizione kirghisa e le forze filo-governative stanno manifestando a Bishkek e Osh. Il presidente in carica, il contestato Sooronbai Jeenbekov, ha dichiarato lo stato di emergenza nella capitale fino al 21 ottobre.

Kirghizistan, Cremlino: "Evidenti elementi di caos"

La situazione in Kirghizistan mostra "evidenti elementi di caos". Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, mentre nella ex repubblica sovietica continuano disordini e instabilita' dopo l'annullamento delle elezioni parlamentari contestate dalla piazza e dall'opposizione, che hanno denunciato brogli. "Non c'e' dubbio che la Russia continuera' a stabilire contatti in questa particolare situazione", ha concluso, "abbiamo interessi e auguriamo ai colleghi in Kirghizistan di stabilizzare la situazione il prima possibile".