Esteri
L'Onu è irriformabile, va chiusa e sostituita con una nuova istituzione credibile
L'Organizzazione delle Nazioni Unite non è più in grado di rappresentare il nuovo assetto geopolitico del mondo
Onu, istituzione ormai obsoleta. Ecco perchè
È inutile girarci intorno, come è inutile farsi illusioni di improbabili, farlocchi maquillage: l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite la cui Assemblea generale ospita in questi giorni, “il vertice del futuro: soluzioni multilaterali per un domani migliore” con l’intervento -tra qualche ora- della Premier italiana Giorgia Meloni, non può e non potrà essere riformata n’è, tantomeno, rifondata.
Il suo destino, dopo quasi 80 anni di “discusso” servizio, è segnato come lo fu, nel 1945, quello della “Società delle Nazioni”: la prima organizzazione intergovernativa fondata alla conclusione della prima guerra mondiale (nel 1919) con la finalità di “perseguire l’accrescimento del benessere e della qualità della vita degli esseri umani attraverso la gestione diplomatica dei conflitti ed il controllo sugli armamenti quali strumenti di prevenzione dalle guerre”.
E come l’ONU, sostituì una Società delle Nazioni, figlia del suo tempo, completamente inadatta a fronteggiare le sfide della modernità e, soprattutto, avulsa dal contesto geopolitico bipolare uscito dalla seconda guerra mondiale, oggi i nuovi scenari geo-politici, geo-economici, geo-militari, geo-demografici, geo-sociali e geo-climatici invocano (quasi implorano se non -addirittura- esigono) una nuova, credibile, autorevole e rappresentativa Istituzione capace di garantire equilibri di sicurezza e collaborazione tra le nazioni del tutto nuovi ed esercitare pienamente ed autorevolmente quella funzione di “governo mondiale” che le crisi planetarie impongono.
Prerogative che l’ONU -anche rinnovata, ampliata, rimodellata, democratizzata secondo gli indirizzi dettati dal “Patto per il futuro” approvato in apertura dei lavori dell’Assemblea generale, non è e non potrà (intuitivamente) essere in grado di garantire sia perché è specchio della logica (oltre che della mappa) geopolitica e spartitoria del secondo dopo guerra, con privilegi anacronistici (come l’apposizione del veto) che rendono pressoché inutile ogni pronunciamento (documenti sulla invasione russa in Ucraina e sulla guerra in Medio Oriente docet!) mettendo in luce tutta l’impotenza (per non dire l’inutilità) di una istituzione che, per sua finalità, credibilità ed autorevolezza, dovrebbe incarnare una sorta di argine ad ogni conflitto e tracciare -a livello globale- le direttive per un progresso umano, sociale, economico, ecologico ed anche militare sostenibile.
Missione completamente fallita dall’ONU come testimonia la strisciante terza guerra mondiale che, come ricorda il Santo Padre Francesco, si sta combattendo (non solo con le armi) oggi, in queste ore, in ogni minuto, per le strade di questo nostro martoriato ed inguaribile mondo; anche là dove sembra regnare la democrazia.
La questione di un’Entità globale, capace, autorevole, credibile e democratica non è il presente, bensì il futuro. Un futuro che -con un minimo di sapienza e di onestà intellettuale non può e non potrà essere messo nelle mani di un Organismo del passato.