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Esteri
La Clinton perde il pelo ma non il vizio: va alle nozze miliardaria indiane

 

C’è ancora chi, in area mondial - globalizzante, si chiede per quale motivo il sovranismo e le spinte populiste stiano vincendo in tutto il mondo a scapito dell’élite radical - chic, quelle degli atticoni al centro della città, per intenderci. Atticoni sempre muniti della loro bella bandierina arcobaleno, contro la guerra si capisce.

Ma torniamo alla cronaca.

L’alfiera paladina dei radical chic mondiali e cioè Hillary Rodham Clinton ancora si lecca le superbe ferite inflittegli da Donald Trump nelle elezioni presidenziali Usa del 2016. Ma questo non le impedisce di ricadere nei vecchi vizietti che le sono costate la presidenza del più potente Paese del mondo e che pare avere trasferito per contiguità anche a Michelle Obama che si appresta, pare, a seguirne la strada.

Chi non ricorda le risate sguaiate a trentadue denti che la Clinton elargiva nei suoi discorsi “democratici” fatti ai poveri di Chicago e delle grandi città industriali Usa che erano state annientate dalla globalizzazione di cui lei e il marito furono i principali fautori?

Chi non ricorda i suoi sfarzosissimi vestiti da migliaia di dollari vestita dei quali faceva i suoi sermoncini internazionalisti?

Ebbene ora colei che voleva farsi regina ne ha combinata un’altra delle sue.

Infatti Hillary si è materializzata in India, insieme a Beyoncé per un evento mondanissimo: le pre nozze della “principessina d’India”, Isha Ambani, figlia del magnate indiano del petrolio Mukesh Ambani che è convolante.

L’ex segretario di Stato Usa si è fatta fotografare con un orribile cappello di paglia tra la promessa sposa e la di lei madre in un bazar di Udalpur, nello Stato indiano del Rajastan.

Va da sé che babbo Ambani è l’uomo più ricco dell’India e dopo una militanza nel Partito del Congresso di Gandhi ha fatto rapida e propizia virata verso il partito del presidente nazionalista Narendra Modi. Poteva la democratica Clinton mancare alle nozze del secolo in un ambiente di miliardari e ville da sogno (c’è pure un’app personalizzata per gli invitati)? Ovviamente no. Niente di male naturalmente. Solo che poi non le conviene riprendere lo sghiribizzo di fare i discorsi ai poveri americani che non hanno dollari, ma una memoria di elefante sì.

 

 

 

 

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    hillary clintonusaindiaisha ambanisovranismoglobalizzazionemondialismopoverinarendra modi





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