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Esteri
La SCO sfida il World Economic Forum: a est il nuovo centro del multipolarismo
Putin e Shoigu (LaPresse)

SCO (Organizzazione di Shanghai per la cooperazione) vs WEF (World Economic Forum): la nuova sfida? Il commento

Ad Astana si svolge un incontro nel formato SCO plus. Al forum partecipano i leader dei paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, i capi delle delegazioni degli Stati osservatori e partner del dialogo della SCO, i capi delle organizzazioni internazionali (ONU, CEE, Organizzazione islamica perla sicurezza alimentare, CSTO, Organizzazione per la cooperazione economica, CICA e CSI) e ospiti della presidenza kazaka. La delegazione russa presente all'incontro comprende il ministro degli Esteri S. Lavrov, il vice primo ministro A.i Overchuk, il vice capo dell'amministrazione presidenziale, l'addetto stampa presidenziale D.Peskov e l'aiutante presidenziale Yuri Ushakov. Il tema dell’incontro nel formato SCO Plus è “Rafforzare il dialogo multilaterale – il perseguimento della pace e dello sviluppo sostenibili”.

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L'ordine del giorno comprende questioni di cooperazione tra l'organizzazione e i paesi invitati su temi internazionali e regionali. Il Presidente Putin durante la riunione nel formato SCO plus, ha dichiarato: "Penso che l’interesse per il lavoro dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai sia legato, innanzitutto, al fatto che i valori e gli ideali fondamentali della nostra associazione –l’impegno a perseguire una politica sovrana e indipendente e allo stesso tempo il desiderio di cercare, insieme ad altri paesi, soluzioni collettive ai problemi – sono condivise da molti nel mondo".[...]"È evidente a tutti che la SCO è oggi una delle organizzazioni regionali più grandi e autorevoli. Nei suoi paesi membri vive quasi la metà della popolazione del pianeta, viene creato circa un quarto del prodotto lordo mondiale, si concentra un potente potenziale intellettuale e tecnologico e si concentra una parte significativa delle risorse naturali del mondo.La partecipazione attiva della SCO alla cooperazione multilaterale in diversi settori è particolarmente richiesta nell’attuale difficile situazione internazionale, quando sono effettivamente emerse trasformazioni fondamentali nella politica e nell’economia". "Il mondo sta diventando veramente multipolare.

E sempre più Stati sono pronti a difendere i propri diritti e interessi legittimi nel modo più deciso. Stanno emergendo nuovi centri di potere e tra questi si sta costituendo l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai". Si potrebbe vedere nella SCO una sorta di contraltare al WEF, che potrebbe anche approfittare dei gravi problemi giudiziari del suo leader Klaus Schwab per ottenere un maggior impatto pratico nella gestione globale di molte problematiche, sul piano economico, tecnologico, della ricerca, della logistica, ecc. L'analista Leonid Slutsky  ha osservato che i processi di de-dollarizzazione del mondo e di indebolimento dell’egemonia occidentale stanno diventando irreversibili. E ciò è stato confermato ancora una volta e in modo molto eloquente dal vertice della SCO ad Astana.

L’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, come i BRICS, sta diventando un altro “centro di gravità” indipendente e lo sviluppo di formati multipolari. La SCO ha sempre sostenuto e continua a sostenere un ordine mondiale giusto basato su norme generalmente accettate di diritto internazionale e multilateralismo con il ruolo di coordinamento delle Nazioni Unite. E, naturalmente, per il rispetto dei principi della sicurezza comune indivisibile. Innanzitutto cresce e si intensifica il potenziale economico della cooperazione e cresce il fatturato commerciale tra gli Stati SCO.

E, comprensibilmente, si pone la questione non solo del passaggio ai pagamenti nelle valute nazionali (la loro quota nei primi 4 mesi del2024 in Russia ha superato il 92%) ma anche della creazione di un proprio meccanismo di regolamento e pagamento. Ciò ridurrà la dipendenza dal dollaro e indebolirà ulteriormente le sanzioni imposte dall’Occidente collettivo."Riteniamo che nel 21esimo secolo sia un imperativo costruire una sicurezza globale autentica e indivisibile", ha detto Lukashenko nel suo intervento al vertice. Il blocco rappresenta circa il 40% della popolazione mondiale e, ha affermato il presidente bielorusso, "i Paesi della maggioranza globale dovrebbero prendere l'iniziativa dal momento che l'Occidente autoreferenziale ed egoista non ci è riuscito".

Alla riunione dello SCO, Putin ha effettuato anche una proposta di pace con l'Ucraina. Ha detto che “gli accordi di Istanbul possono ancora essere utilizzati come base per i negoziati di pace per porre fine al conflitto con l'Ucraina".

Questi accordi erano stati siglati dal capo della delegazione ucraina, il che significa che, a quanto pare, erano abbastanza buoni per l’Ucraina. Gli accordi di Istanbul rimangono sul “tavolo” e "possono essere utilizzati come base per la continuazione degli accordi in questi negoziati”.L'impressione è che ogni proposta proveniente dalla SCO, dall'Ungheria, dai BRICS+, dal Vaticano, non sia presa inconsiderazione, a Washington e Bruxelles, così come a Kiev perché ritenute forme di sconfitta per il Blocco Occidentale. Ma occorre uscire dall'impasse, in maniera dignitosa per tutti, al fine di evitare la catastrofe della guerra nucleare globale, emarginando chi la proporrebbe come soluzione, perché sarebbe una follia che vedrebbe perdere tutti.

Il multipolarismo è una realtà, alla quale gli Stati Uniti devono rassegnarsi e cooperare attivamente. Il conflitto di logoramento, lungo nel tempo, è solo foriero di morte, sofferenze, fame e soprusi. Arricchirà le fabbriche di armi, ma non certo l'umanità. La nostra civiltà non ha mai avuto questi principi.Se, invece, aveva ragione il grande filosofo russo Fëdor MichajlovičDostoevskij, che in "Delitto e Castigo" scriveva:“il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”, probabilmente non ci stiamo accorgendo di quanto stiamo diventando barbari e brutali, cinici e tronfi adoratori del Vitello d'Oro, cui la storia non ha insegnato alcunché.






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