Esteri
Le donne Iran e Afghanistan continuano a protestare in nome di Masha Amini
Masha Amini è stata picchiata duramente perché indossava il hijab, il copricapo islamico, in modo giudicato "inappropriato"
Le donne in Iran e Afghanistan continuano a protestare in nome di Masha Amini
La morte di Masha Amini, la ragazza curdo-iraniana di 22 anni deceduta dopo l'arresto da parte della 'polizia della morale' sta suscitando proteste in varie parti dell'Iran, in Afghanistan e in tutto il mondo, che in questi giorni sotiene la protesta. Masha Amini, il cui nome di battesimo in curdo è Jhina, è deceduta in ospedale il 16 settembre, tre giorni dopo essere stata fermata dallo speciale reparto di polizia che vigila sul rispetto dei costumi privati dei cittadini.
Secondo varie fonti, Amini è stata picchiata duramente perchè indossava il hijab, il copricapo islamico, in modo giudicato "inappropriato". Gli studenti di diverse università, tra cui quella di Teheran, hanno continuato a radunarsi per condannare la morte di Mahsa Amini. Le manifestazioni, da giorni, si stanno tenendo in numerose città di tutto il mondo. Sono scese inpiazzia milioni di donne che in segno di protesta contro 'la polizia morale' si tolgono il velo e si tagliano ciocche di capelli.
Oltre 700 persone sono state arrestate solo nella provincia di Gilan, nel nord dell' Iran, dall'inizio delle proteste contro la morte di Mahsa Amini. Lo ha riferito il capo della polizia della provincia che si affaccia sul Mar Caspio, il generale Azizollah Maleki, citato dall'agenzia Tasnim che parla nello specifico dell'arresto 'di 739 rivoltosi, tra cui 60 donne'.