Esteri
Libia, altolà di Renzi: "Basta forzature"
"I media si affannano a immaginare scenari di guerra italiana in Libia che non corrispondono alla realta'. La situazione in Libia infatti e' sempre molto delicata. Il lavoro delle Nazioni Unite per raggiungere un accordo solido e stabile sul governo e' ancora in pieno svolgimento. Abbiamo bisogno di una soluzione equilibrata e duratura. Solo a quel punto potremo valutare, sulla base della richiesta di un governo legittimato, un impegno italiano, che comunque avrebbe necessita' di tutti i passaggi parlamentari e istituzionali necessari". Cosi' il premier, Matteo Renzi, nella Enews. Per il premier "Dunque questo non e' il tempo delle forzature, ma del buon senso e dell'equilibrio".
Intanto, potrebbero essere trasferiti presto a Tripoli i due ostaggi italiani, Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, liberati venerdi' in Libia. "Non sono pronti i documenti: appena saranno pronti, saranno trasferiti", sostiene la moglie di Calcagno, Concetta Arena, raggiunta telefonicamente. I due tecnici hanno trascorso la notte a Sabrata, nella stazione di polizia dove erano stati portati subito dopo il rilascio. Venerdi' sera e stamane, Pollicardo ha di nuovo chiamato la famiglia, a Monterosso al Mare. "Ha semplicemente voluto salutarci e di nuovo tranquillizzarci", racconta il figlio, Gino Jr. "Ha detto di sentirsi sicuro nel commissariato di polizia di Sabrata e, anche dal tono di voce, ci e' sembrato tranquillo". "Si sentono al sicuro, sono tranquilli", ha confermato la moglie di Calcagno. I due operai non hanno invece detto ne' siano stati interrogati, ne' tantomeno se siano a conoscenza dei tempi di trasferimento. L'amministrazione di Tripoli dovrebbe organizzare in giornata un elicottero per trasportare i numerosi giornalisti, non solo italiani, presenti nella capitale libica per consentire loro di incontrare i due ex-ostaggi.