Esteri
M5s, svolta anti establishment in Ue? Possibile asse con la sinistra radicale
I pentastellati pensano a un negoziato per entrare in Gue/Ngl, il gruppo di cui fanno parte Die Linke, Podemos, Syriza e La France Insoumise
Il Movimento Cinque Stelle è pronto a una nuova svolta europea. Dopo aver a lungo attaccato l'establishment dell'Unione europea, salvo poi votare il via libera alla Commissione di Ursula Von der Leyen sia in via preliminare a luglio (un voto risultato peraltro decisivo visto il margine risicato) e in via definitiva nelle scorse settimane, ora si prepara il nuovo distacco dall'establishment. In particolare, la delegazione europea pentastellata sembra essere pronta a intavolare un negoziato per entrare nel gruppo Gue/Ngl (Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica), composto da forze della sinistra radicale, comuniste e post comuniste. Una svolta, come spiegano fonti di Strasburgo ad Affaritaliani.it, che avrebbe l'obiettivo di ricompattare il gruppo M5s in Europa, che in merito alla Von der Leyen si era spaccato, oltre che trovare una "casa" al Parlamento europeo.
Lo stesso Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo, ha aperto in queste ore all'ipotesi: "Sicuramente abbiamo sempre avuto grande stima dei colleghi della Gue/Ngl. Abbiamo anche avuto un'ottima cooperazione su tanti temi e questa cooperazione prosegue anche in questo mandato", ha dichiarato a margine di un convegno a Bruxelles, sottolineando poi comunque che al momento "non è stato aperto alcun tavolo concreto con altri gruppi politici e con altri partner all'interno di questo Parlamento".
Ma in realtà, l'intenzione di agire in tal senso ci sarebbe. D'altronde le trattative coi Verdi sembrano essersi arenate, con le perplessità espresse dai leader del gruppo ambientalista europeo in merito a un possibile ingresso del M5s nella compagine green. Con il no dei Verdi le alternative cominciano a scarseggiare. Se non a mancare del tutto. Anche così si spiega l'ipotesi di negoziato con Gue/Ngl. Restare nel gruppo misto significa invece condurre un lavoro del tutto in salita, non solo a livello di rilevanza ma anche a livello logistico e di uffici.
Ma chi potrebbero essere i nuovi alleati del M5s? Al momento Gue/Ngl comprende delegazioni provenienti da 19 partiti. I più noti, e rilevanti, sono il tedesco Die Linke, post comunista ed euroscettico, lo spagnolo Podemos, che ha nelle scorse settimane trovato un accordo di governo con il socialista Pedro Sanchez. Ma anche Syriza del greco Alexis Tsipras, gli irlandesi di Sinn Fein, la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, gli spagnoli di Izquierda Unita, il Partito del Lavoro del Belgio e due forze portoghesi: il Partito Comunista e il Bloco de Esquerda. Insomma, un gruppo di partiti e movimenti decisamente di sinistra e prevalentemente anti sistema, quantomeno a livello europeo. Chissà se la possibile alleanza potrebbe aiutare il M5s nel suo lavoro di recupero identitario.
@LorenzoLamperti