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Macron da Xi: "Conto su di te per la pace". Kiev apre alla Russia sulla Crimea

di Redazione Esteri

Il capo dell'Eliseo a Pechino punta tutto sulla Cina per la pace in Ucraina. Xi chiede cautela ma è disponibile. Intanto Kiev valuta la "questione Crimea"

Ucraina pronta a negoziare sulla Crimea “se la controffensiva avrà successo”. Podolyak ribatte: “Sì, ma non indietreggeremo sui territori”

“Se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi strategici sul campo e quando saremo al confine amministrativo con la Crimea, siamo pronti ad aprire una pagina diplomatica per parlare della questione". Lo assicura Andriy Sybiha, numero due dell’ufficio di Zelensky, al Financial Times.

Su questo però è subito arrivata la rettifica del consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak: "A proposito di basi. La base per negoziati veri con la Federazione Russa è il ritiro completo dei gruppi armati russi oltre i confini dell'Ucraina riconosciuti internazionalmente nel 1991. Compresa la Crimea. Sono fuori questione concessioni territoriali o trattative sui nostri diritti sovrani".

Mosca:“L’Occidente ha solo da guadagnare dal successo della controffensiva o non riuscirà più a fare molto per l’Ucraina”

Sui pronostici del contrattacco ucraino, il consigliere del Cremlino, Dmitrij Suslov – come riporta il Corriere della Sera - si esprime chiaramente: “Siamo sicuramente alla vigilia di un grossa offensiva da parte dell’Ucraina, il cui principale obiettivo sarà probabilmente il Mare di Azov, nel tentativo di tagliare il collegamento con la Crimea". E aggiunge: "Dalla prospettiva russa l'Occidente scommette molto sul successo dell'offensiva, sia per ragioni militari poiché la quantità di armi e munizioni che può fornire a Kiev comincia a scarseggiare" che "per ragioni politiche".

Insomma, questa controffensiva è l’ago della bilancia nel conflitto: se avrà successo, l’Occidente tirerà un grosso sospiro di sollievo. Se non vince: “Kiev si troverebbe in una posizione molto più debole e allora sarebbe la Russia a lanciare la sua offensiva - afferma Suslov - Non dobbiamo esagerare, né sottovalutare il potenziale militare dell’Ucraina. Guardiamo i numeri però: finora secondo le nostre stime, sono stati consegnati 57 nuovi tank su 300 promessi, compresi i Leopard 2 tedeschi e i Challenger britannici. Ma anche se arrivassero tutti, non sarebbero molti. Tenuto conto anche del resto, blindati, obici, munizioni e caccia, quella ucraina è una minaccia seria". La chiosa finale: "Non credo che queste siano le 'armi magiche', in grado di fare la differenza sul terreno".