Esteri

Migranti: Usa riaprono il confine tra San Diego e Tijuana

Le autorità Usa hanno riaperto il valico di San Ysidro, che collega San Diego con Tijuana

Le autorita' degli Stati Uniti hanno riaperto il valico di San Ysidro, che collega San Diego con Tijuana in Messico, che era rimasto chiuso per un paio d'ore dopo il tentativo di centinaia di migranti di attraversare la recinzione. L'ufficio della Dogana e della Polizia di Frontiera degli Stati Uniti ha annunciato la riapertura con una serie di tweet, comunicando che prima ha ripreso l'accesso pedonale e quindi il traffico veicolare.

Migranti assaltano barriera, chiuso confine Usa-Messico

Altissima tensione al confine tra Usa e Messico. Le autorita' statunitensi hanno chiuso tutti gli accessi a veicoli e pedoni a San Ysidro, tra Tijuana e San Diego, dopo che centinaia di migranti hanno cercato di superare la barriera che separa i due Paese, nel crescente timore di essere trattenuti fino all'esame delle loro richieste d'asilo. Un nutrito gruppo di migranti si e' staccato da una marcia pacifica e ha cercato di scavalcare la barriera metallica. Una parte dei migranti e' riuscita a superarla e a quel punto gli agenti Usa hanno lanciato gas lacrimogeni, costringendo la maggioranza delle persone a tornare sui propri passi. Si tratta di uno degli attraversamenti di confine piu' utilizzati al mondo. Lunedi' scorso le autorita' Usa avevano deciso un'altra chiusura, dopo che si erano diffuse informazioni secondo le quali alcuni componenti la carovana di migranti dell'America Centrale partita alcune settimane fa dall'Honduras avevano intenzione di entrare negli Usa. Anche nel lato messicano ci sono stati scontri tra alcuni migranti e le forze di sicurezza. Alcuni componenti della carovana hanno cercato di placare gli animi, nel timore che gli incidenti abbiano effetti sulle loro richieste d'asilo negli Usa. Secondo dati del Dipartimento di Stato americano, in territorio messicano ci sono al momento circa 7.000 migranti, divisi tra Tijuana e Mexicali e desiderosi di fare domanda d'asilo. Nelle ultime ore il presidente, Donald Trump, ha avvertito che i migranti dovranno rimanere in Messico mentre aspettano che le loro richieste vengano elaborate. Secondo i media Usa, la squadra degli uomini del presidente eletto messicano, Andre's Manuel Lo'pez Obrador, ha raggiunto un accordo di principio affinche' i migranti rimangano nel Paese fino a quando gli Stati Uniti non analizzano ogni singolo caso. Ma Olga Sa'nchez Cordero, futuro ministro dell'Interno di Obrador, ha negato l'esistenza dell'intesa: "il governo non puo' negoziare finche' non e' in carica", ha ricordato. Il sindaco di Tijuana, Juan Manuel Gastelum, ha gia' dichiarato "la crisi umanitaria" e ha chiesto il sostegno delle Nazioni Unite davanti all'"apatia del governo federale". Citta' del Messico aveva annunciato 20 tonnellate di risorse a Tijuana per aiutare la citta'; ma - ha fatto sapere il sindaco - si trattava per tre quarti di materiali per rafforzare il confine e solo cinque tonnellate erano destinati ai migranti.