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Nasa, due nuove missioni per scoprire Venere, il pianeta infernale

di Daniele Rosa

Sulla superficie del pianeta c’è l’inferno, in alto l’atmosfera è da paradiso

“Davinci e Veritas” sono i nomi delle due nuove missioni spaziali annunciate dalla Nasa che andranno entro il 2026 su Venere.

E’ da 30 anni che l’agenzia spaziale statunitense non è tornata sul pianeta "Queste due missioni gemelle mirano a scoprire perché Venere sia diventato un pianeta “infernale” e intendono offrire alla comunità scientifica di investigare su un pianeta che “abbiamo perso di vista da tempo” ha dichiarato Bill Nelson, numero uno della Nasa.

La missione Davinci indagherà in profondità l'atmosfera del pianeta, mentre Veritas si concentrerà sulla sua topografia. Ciò che scopriranno potrebbe aiutare a risolvere il dibattito sulla possibilità di vita sul pianeta nonostante la presenza di microbi nelle nuvole del pianeta.

Uno degli obiettivi scientifici di Davinci sarà, secondo la NASA, capire l'origine dell'atmosfera di Venere, come si è evoluta e come e perché sia così diversa dalle atmosfere della Terra e di Marte.

Inoltre si cercherà di scoprire la storia vulcanica del pianeta e quella dell'acqua di Venere.

La missione Veritas, invece, orbiterà attorno al pianeta esplorandone la superficie attraverso le sue nuvole scure. Questo grazie ad un innovativo sistema radar in grado di creare mappe globali a 3D e uno spettrometro a infrarossi.

Verrà misurato anche il campo gravitazionale del pianeta per determinare la struttura dell'interno di Venere al fine di offrire un'idea più completa sui processi geologici passati e presenti, dal nucleo alla superficie.

Davinci e Veritas sono parte del programma Discovery della NASA. Il programma vuole dare agli scienziati l'opportunità di sviluppare missioni planetarie che approfondiscano i misteri del sistema solare.

L'ultima missione per studiare la superficie di Venere risale al 1989, quando la NASA inviò la navicella spaziale Magellan per studiare la geologia del pianeta.

Venere è il gemello infernale della Terra. Se un umano calpestasse la sua superficie, vedrebbe tutto arancione, il cielo molto basso e nebbioso e morirebbe all'istante, poiché la pressione lì è equivalente a quella che c'è a 1.000 metri sotto il mare. La sua composizione è rocciosa e le sue dimensioni sono quasi identiche a quelle della Terra. Ma la sua atmosfera è fatta di gas tossici che generano un riscaldamento globale incontrollato che riscalda la sua superficie a più di 400 gradi, capaci di fondere il piombo.

A differenza della parte bassa davvero “infernale” le alte nuvole di Venere sembrano il paradiso.

A circa 50 chilometri sopra la superficie la temperatura è superiore ai 20 gradi e la pressione è quasi terrestre.

Uno dei primi a proporre che ci potesse essere vita nelle nuvole di questo pianeta fu lo scienziato e divulgatore Carl Sagan, che nel 1967 pubblicò uno studio su Nature ipotizzando la vita di esseri macroscopici.

Per due decenni, il paese che ha fatto di più per l'esplorazione di Venere è stata l'Unione Sovietica, alla quale si deve gran parte della conoscenza iniziale di questo pianeta. Esplorando Venere, l'URSS è stato il primo paese ad entrare in un'atmosfera extraterrestre, nel 1967 con Venera 4, nel 1970 con Venera 7 e nel 1975 con Venera 9. La Russia ha chiuso il programma ma l’America ne vuole sapere di più.