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Niger, golpe militare: rimosso il presidente. Ora si teme il caos sui migranti

di Redazione Esteri

Grande produttore di uranio, il paese del Sahel aveva anche accordi con l'Ue sulla gestione degli immigrati subsahariani

Golpe militare in NIger: possibili conseguenze su uranio e migranti

L'esercito del Niger ha annunciato di aver rovesciato il presidente legittimo del Paese, Mohamed Bazoum, a seguito del "continuo degrado della situazione di sicurezza e della cattiva gestione economica e sociale".In un comunicato letto dalla televisione nigerina e firmato dal generale Salifou Mody, capo di stato maggiore, i rappresentanti dei golpisti, organizzati in una piattaforma denominata Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (CLSP), hanno ribadito il "rispetto di tutti gli impegni sottoscritti dal Niger".

Come spiega Repubblica, il Niger si estende su un milione e 267mila km quadrati, per i due terzi desertici e ha una popolazione di 26,2 milioni di abitanti, che per la metà vive con meno di 2,15 dollari al giorno, la soglia della povertà. È uno dei principali produttori mondiali di uranio, la cui quotazione è calata negli ultimi anni. Ma proprio sotto la guida di Bazoum, che ha lanciato un ambizioso piano contro la povertà, il Paese registra una forte crescita economica (nel 2022 il Pil è aumentato dell’11,5%)".

Come racconta sempre Repubblica, "a parte le infiltrazioni dei jihadisti (particolarmente forti al confine con il Mali), il Niger deve gestire un altro problema, l’afflusso massiccio di rifugiati dalla Nigeria e dal Mali (erano più di 255mila nel 2022). È anche una tappa fondamentale per il grosso degli immigrati subsahariani in cammino verso l’Europa. Da lì passano in Algeria e in Libia, per poi raggiungere la Tunisia e imbarcarsi per Lampedusa. L’instabilità politica a Niamey avrebbe conseguenze anche su questo dossier".

Blinken: "Aiuti Usa solo con mantenimento democrazia"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha subordinato la prosecuzione degli aiuti statunitensi al Niger al "mantenimento della democrazia" nel Paese africano. Lo afferma il dipartimento di Stato."Il forte partenariato economico e di sicurezza (degli Stati Uniti) con il Niger dipende dal mantenimento della democrazia e dal rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani", ha sottolineato Blinken al presidente nigerino Mohamed Bazoum, detenuto dai membri della guardia presidenziale, durante una telefonata tra i due, viene riferito in un comunicato. 

Niger, Tajani: "Contattati i 170 italiani nel Paese"

"Ho informato i colleghi su quanto sta accadendo in Niger, ci sono circa 170 cittadini italiani, sono stati tutti contattati e invitati a restare dove sono. Il Niger è un Paese strategico". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella conferenza stampa al termine del Cdm. Tajani ha informato il Cdm sulla situazione in Niger, Paese che vive "momenti di grande tensione". "I circa 170 italiani che vivono lì, sono stati tutti contattati dall'Unità di crisi della Farnesina, e tutti sono stati invitati a rimanere nelle loro abitazioni", ma "per quanto riguarda i nostri connazionali ci sono notizie positive" e tutti "sono al sicuro".   Tajani ha detto che "alcuni spari hanno avuto luogo attorno al palazzo presidenziale tra le guardie presidenziali e l'esercito". "Vedremo come evolve la situazione. Il Niger è un Paese strategico per la stabilità dell'area del Sahel, e seguiamo con la Presidente del Consiglio minuto per minuto l'evolversi della situazione". In Niger - ha aggiunto Tajani - si trova anche un nostro contingente militare, "ma non nel luogo degli scontri".