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La Corea del Nord: esplosa la bomba H

La Corea del Nord annuncia di aver fatto esplodere un ordigno termonucleare provocando un terremoto di 5.1 di magnitudo a 19 chilometri da Sungjibaegam, nei pressi di un sito militare utilizzato dal regime per i test nucleari. E subito si aggrava la tensione mondiale, con Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud, ma anche Cina, in allarme per le nuove provocazioni di Pyongyang. "E' una seria minaccia alla sicurezza dell'intero pianeta".

"Abbiamo fatto esplodere con successo il nostro primo ordigno termonucleare all'idrogeno", recita un comunicato ufficiale del governo di Kim Jong-Un. Quello effettuato alle 10 ora locale (le 2.30 del mattino in Italia) a Punggye-ri, nell'est del Paese, è il quarto esperimento nucleare negli ultimi cinque anni che si è concluso con un successo, nonostante il fatto che il Paese sia sotto embargo e isolata da una risoluzione dell'Onu proprio a causa del perdurare della sua politica di espansione nucleare. Ma quest'ultimo esperimento è certamente più preoccupante vista la natura dell'ordigno: non una semplice - si fa per dire - bomba atomica, ma una bomba all'idrogeno, sicuramente molto più potente. E, secondo quanto stanno accertando le strutture di intelligence giapponesi e occidentali, l'ordigno avrebbe anche avuto le dimensioni necessarie per essere verosimilmente caricato su un missile balistico.

La Corea del Nord ha fatto sapere che continuerà a rafforzare il suo programma nucleare, al fine di proteggersi contro le politiche ostili degli Stati Uniti. L'agenzia di stampa statale ha chiarito che Pyongyang non rinuncerà al programma fino a quando Washington manterrà quella che definisce "la loro posizione di aggressione". Ma ha anche assicurato che agirà come uno Stato nucleare responsabile e ha promesso di non usare le sue armi a meno che la sua sovranità non sia minacciata. E infine ha ribadito che non trasferirà le sue capacità nucleari ad altri soggetti.

La notizia è stata data ai nordcoreani da un'annunciatrice della tv statale, seguita su un megaschermo da una folla di persone radunate nel piazzale della stazione della capitale. Poco prima le autorità sudcoreane e il Servizio geologico americano avevano rilevato un sisma di magnitudo 5.1 a 49 km a nord di Kilju, vicino Punggye-ri.

La conferma che all'origine della scossa di terremoto c'era un esperimento nucleare nordcoreano è venuta prima dai geologi cinesi e poi anche dal Giappone: il portavoce del governo, Yoshihide Suga, ha riferito che l'esplosione "sembrerebbe attribuibile a un ordigno nucleare".

L'intelligence sudcoreana, però non avalla l'ipotesi che l'ordigno testato dalla Corea del Nord sia una bomba nucleare all'idrogeno, riferisce la Yonhap News Agency. L'Agenzia meteorologica della Corea del Sud non ha rilevato alcuna radiazione attribuibile all'esplosione di una testata termonucleare. Non è escluso, quindi, che l'esperimento sia stato condotto in una zona sotterranea e che le immagini trasmesse dalla televisione di Pyongyang siano dei falsi. E gli esperti avvertono che ci vorranno giorni, forse settimane, per capire se effettivamente la Corea del Nord può ora disporre di una bomba all'idrogeno.

Il capo dell'organismo internazionale istituito per monitorare il divieto di test nucleari ha comunque condannato duramente il quarto test nucleare della Corea del Nord. "Questo atto costituisce una violazione della norma universalmente accettata contro i test nucleari," ha detto Lassina Zerbo, leader dell'Organizzazione che controlla la non proliferazione delle armi atomiche. "E' anche una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionale", ha aggiunto.

Nei giorni scorsi, da un sottomarino nordcoreano era stato eseguito il lancio di un missile balistico, dopo il fallimento di un analogo esperimento avvenuto a novembre.

Non è ancora noto se la Corea del Nord sia riuscita a costruire con successo un dispositivo nucleare abbastanza piccolo da essere utilizzato come una testata su un missile balistico, ma la probabilità che questo possa comunque avvenire aumenta con ciascuna prova. E l'esplosione di stanotte avvicina sempre più i nordcoreani alla disponibilità di ordigni nucleari lanciabili con missili balistici anche da sommergibili, rendendo estremamente a rischio non solo le regioni confinanti, ma anche il resto delle nazioni.