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Esteri
Nuova strage in California, tre morti. L'ira di Biden sulle armi d'assalto

É iniziato nel modo più violento il 2023 negli Stati Uniti, dove le sparatorie di massa si susseguono e lasciano una scia di cadaveri, orrore e paura negli americani

Ancora morti a causa delle armi da fuoco negli Stati Uniti. L'ultimo episodio in ordine cronologico è avvenuto a Yakima, cittadina rurale nello Stato di Washington, dove un ragazzo di 21 anni è entrato in una stazione di servizio e senza nessun apparente motivo ha ucciso 3 persone a colpi di arma da fuoco. Il giovane, Jarid Haddock, individuato dalle riprese delle telecamere di sicurezza, secondo il racconto di alcuni testimoni avrebbe preso di mira delle persone a caso.

Il killer si è poi suicidato presso il magazzino dove si era rifugiato. "Il sospettato apparentemente si è sparato e si è ucciso prima dell'arrivo degli agenti, che hanno sentito gli spari ma nessuno lo ha visto farlo davvero. I medici hanno provato a rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare", ha spiegato il capo della Polizia di Yakima, Matt Murray. Gli agenti avevano raggiunto il ragazzo in seguito ad una chiamata da parte della madre che indicava il luogo dove avrebbero potuto trovarlo.

Altre fonti locali raccontano invece che, prima di suicidarsi, il ragazzo ha rubato una Chrysler grigia ed è scappato.

La nuova strage arriva dopo che negli ultimi tre giorni due sparatorie hanno insanguinato la California, con un totale di 18 vittime. E a nulla servono i moniti del presidente Joe Biden che, per l'ennesima volta, ha strigliato il Congresso chiedendo a deputati e senatori di attuare una stretta definitiva sulle armi e imporre un bando sui fucili d'assalto.

Stati Uniti: la California è lo Stato con più sparatorie di massa

É la California lo Stato con più sparatorie di massa in questo 2023: tre in meno di 72 ore. Ancora si cerca un movente per la strage di Monterey Park, dove un 72enne ha ucciso 11 persone che festeggiavano il capodanno cinese in una sala da ballo. Intanto, nella roulotte nella quale viveva il killer di Monterey Bay la polizia ha trovato "centinaia di munizioni", un fucile calibro 308, dispositivi elettronici ed elementi che hanno portato gli investigatori a ritenere che "stesse fabbricando dei silenziatori" per le sue armi. Per lo sceriffo della contea di Los Angeles, Robert Luna, "è un'indagine complessa, ci sono molte cose che ancora non sappiamo".

Un altro killer anziano e di origine asiatica ha massacrato sette uomini tra una fattoria dove si coltivano funghi, ad Half Bay Moon, nella contea di San Mateo, sud di San Francisco, e un'altra località a pochi chilometri da lì. Zhao Chunli, 66 anni, è stato bloccato e disarmato dai poliziotti in un parcheggio e non ha opposto resistenza. Non era noto alle forze dell'ordine e aveva acquistato legalmente l'arma utilizzata per la strage, una pistola semi-automatica. Anche in questo caso, come in quello di Monterey Park, manca il movente. Tra le ipotesi quella che il killer avesse lavorato nella fattoria e fosse un collega dei contadini, per lo più cinesi e ispanici, che ha trucidato. Un atto incomprensibile e violento avvenuto davanti agli occhi dei bambini, che vivono nell'azienda con le loro famiglie, ed erano appena usciti da scuola.

Poche ore dopo la strage nella fattoria, in un'altra città della California, Oakland, un uomo ha aperto il fuoco fuori da un benzinaio, ha ucciso una persona, ne ha ferite altre sette e poi è scappato.

Ancora un'altra sparatoria, l'ennesima di questi giorni, in una scuola che aiuta giovani che vivono in condizioni disagiate a Des Moines, in Iowa: due studenti sono stati uccisi e la polizia ha fermato tre persone che stavano cercando di fuggire a bordo di un'auto spiegando che non si è trattato di un atto casuale ma di "un'azione mirata". L'istituto in cui è avvenuta la strage, frequentato da ragazzi tra i 9 e i 18 anni, è stato fondato da Will Holmes, il rapper conosciuto come Will Keeps che è arrivato a Des Moines 20 anni fa da Chicago dove viveva in un mondo di gang prima di trovare sostegno e aiuto nella musica.

Il presidente Biden contro le armi

Un record, quest'anno ci sono state già 39 sparatorie di massa, mai così tante nella storia americana solo a gennaio, contro il quale si è scagliato Biden, che della lotta alle armi ha fatto una priorità della sua presidenza: "Serve un'azione forte. Chiedo ancora una volta al Congresso di agire rapidamente e approvare il divieto delle armi d'assalto", ha tuonato il presidente.

Mentre il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, ha attaccato il secondo emendamento della costituzione, quello che garantisce il diritto alle armi, definendolo "un patto suicida".

 

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