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Orban toglie l'ultimo veto: la Svezia entra nella Nato. Ecco che cosa cambia

di Redazione Esteri

L'Ungheria dice sì all'ingresso di Stoccolma nell'Alleanza Atlantica dopo il pressing degli Usa e un accordo militare con Stoccolma. Si scalda il fronte Baltico

Anche la Svezia entra nella Nato dopo il sì di Orban

Ora non ci sono più dubbi. La Nato sta per allargarsi ancora. Dopo la Finlandia, l'Alleanza Atlantica si prepara ad accogliere anche la Svezia. E chi l'avrebbe detto chi ancora ricorda il ruolo di ponte (e di spie) di Stoccolma durante la guerra fredda tra Occidente e Unione Sovietica.... Invece è accaduto, due anni dopo quel 24 febbraio 2022 che ha cambiato molte cose, anche nell'assetto dell'Europa nord centro orientale. 

A dare il via libera è stato Viktor Orban. "Il parlamento ungherese ratificherà la candidatura della Svezia alla Nato", ha dichiarato il Primo Ministro ungherese ne discorso di apertura della sessione primaverile del parlamento. L'Ungheria sarà l'ultimo dei 31 membri dell'alleanza a ratificare l'adesione della Svezia, dopo che per mesi il partito di governo Fidesz ha rinviato la questione.

Si tratta dell'ultima prova del fatto che il voto  dovrebbe passare senza problemi dopo la visita del Primo Ministro svedese Ulf Kristersson di venerdì scorso, durante la quale i due Paesi hanno firmato un accordo sulla fornitura di armi. L'attesa per la Svezia è stata lunga perché la Turchia e l'Ungheria, che mantengono relazioni migliori con la Russia rispetto ad altri membri dell'alleanza guidata dagli Stati Uniti, hanno sollevato obiezioni. La Turchia ha trattenuto la ratifica dell'adesione della Svezia chiedendo un'azione più severa contro i militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) che, a suo dire, si sono stabiliti in Svezia.

Per convincere il presidente turco Erdogan, Stoccolma ha cambiato le sue leggi e ha allentato le regole sulla vendita di armi. Il ritardo dell'Ungheria è stato di natura meno chiara, con Budapest che ha più che altro sfogato il suo fastidio per le critiche svedesi alla direzione dello sviluppo democratico sotto il premier nazionalista Orban, piuttosto che per qualsiasi richiesta concreta. La posizione di Orban sulla guerra in Ucraina è d'altronde rimasta sempre piuttosto ambigua e Budapest ha continuato a mantenere un certo livello di dialogo, seppure spesso sotterraneo, con Mosca.

L'impasse è stato superato anche grazie alla "nuova era" nei rapporti tra Budapest e Stoccolma, come l'ha definita lo stesso Orban, con l'avvento del governo di coalizione di centro-destra del moderato Kristersson, sostenuto dai Democratici di Svezia di estrema destra, alle prese con la questione della Nato da quando è subentrato al governo della socialdemocratica Magdalena Andersson nel 2022. 

Che cosa cambia per Nato e Russia

Negli ultimi mesi, peraltro, gli alleati dell'Ungheria nella Nato e nell'Unione Europea hanno esercitato crescenti pressioni sul Paese affinché abbandonasse l'opposizione all'adesione della Svezia. Lo scorso fine settimana, un gruppo bipartisan di senatori statunitensi ha visitato l'Ungheria e ha annunciato che avrebbe presentato al Congresso una risoluzione congiunta per condannare il presunto regresso democratico dell'Ungheria e sollecitare il governo di Orbán a rimuovere immediatamente il blocco all'integrazione transatlantica della Svezia. Le "minacce" hanno funzionato.

L'adesione della Svezia, che non è mai stata in guerra dal 1814, e della Finlandia rappresenta l'espansione più significativa dell'alleanza da quando si è spostata nell'Europa orientale negli anni Novanta. Che cosa cambia con la Svezia nell'Nato? Come ha sottolineato la Reuters, negli ultimi decenni la Svezia ha intensificato la cooperazione con l'Alleanza, contribuendo alle operazioni in luoghi come l'Afghanistan, la sua adesione è destinata a semplificare la pianificazione della difesa e la cooperazione sul fianco settentrionale della Nato.

A livello militare, la Svezia apporta all'alleanza risorse quali sottomarini tecnologicamente avanzati, adatti alle condizioni del Mar Baltico, e una consistente flotta di caccia Gripen di produzione nazionale. Per la Russia si tratta di uno sviluppo certamente non voluto, anche perché la Svezia ha alte capacità di intelligence. Negli scorsi mesi più di una volta i due Paesi sono già entrati in rotta di collisione per le manovre russe sul Baltico e ora i rischi potrebbero aumentare.