Esteri
Paesi sicuri, la Libra torna a navigare verso l’Albania, 8 migranti a bordo
Il braccio di ferro governo-giudici continua
Paesi sicuri, torna a navigare verso l'Albania la Libra. A bordo ci sono 8 migranti
Il pattugliatore Libra - a quanto si apprende - è in navigazione verso l’Albania con a bordo 8 migranti intercettati due giorni fa a sud di Lampedusa. L’arrivo della nave della Marina Militare è previsto nella mattinata di domani. Come in precedenza i richiedenti asilo saranno portati prima nell’hotspot di Schengjin, dove saranno definite le procedure di identificazione, e poi quelli che verranno sottoposti al trattenimento, saranno trasferiti nel centro di Gjader per le procedure accelerate di rimpatrio.
Intanto però Italia, però, i giudici continuano a non convalidare i trattenimenti nei centri, nonostante il decreto legge approvato in tutta fretta dal governo lo scorso 21 ottobre che ha riformulato la lista dei Paesi sicuri. Una pronuncia è arrivata il 4 novembre dal tribunale di Catania ed ha riguardato tre egiziani e due bengalesi. Secondo i magistrati siciliani una lista di “paesi sicuri” "non esime il giudice all’obbligo di una verifica della compatibilità di questa designazione con il diritto dell’Unione europea e in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani» che «investono le libertà di un ordinamento democratico". E’ "uno dei Paesi in cui si applica la pena di morte e nel quale il numero delle esecuzioni è fra i più alti del mondo". Vi si sono "verificati anche recentemente casi di detenzioni arbitrarie e arresti senza mandato da parte delle forze di polizia, è comune la pratica della detenzione preventiva e non sono infrequenti le sparizioni forzate". Analoga valutazione è stata fatta per il Bangladesh e non è così stato convalidato il trattenimento di cinque richiedenti asilo.
Il braccio di ferro giudici-governo continua, dunque. Non è stato risolutivo il decreto scritto dal governo dopo la bocciatura del trattenimento da parte del tribunale di Roma del trattenimento primi 12 migranti portati in Albania (per i quali è stato perciò disposto il rientro in Italia, nel Cara di Bari). L’obiettivo dell’esecutivo era superare con un provvedimento di legge la sentenza della Corte europea di giustizia dello scorso 4 giugno che ha fissato paletti più stringenti perchè un Paese possa ritenersi sicuro. Il 29 ottobre il tribunale di Bologna aveva rinviato proprio alla Corte Ue il caso di un cittadino del Bangladesh che aveva richiesto la protezione internazionale: la richiesta è di chiarire se debba prevalere la normativa comunitaria oppure quella italiana, sollecitando una risposta urgente.