Esteri

Reati sessuali, femminicidi, in Messico banca con i Dna dei predatori seriali

di Daniele Rosa

Il 95% dei reati sessuali rimangono impuniti. Un virus dilagante, oltre al Covid-19

Ogni giorno anche in Italia si parla di femminicidi, stupri, violenze alle donne. In Messico però la violenza di questi crimini è arrivata a livelli insostenibili sia dal punto di vista della recidività che della impunità. Troppi ricommettono gli stessi delitti e soprattutto non vengono puniti. Un virus violento che non accenna ad estinguersi.

Per porre un argine a questa piaga Città del Messico ha realizzato una banca con le informazioni genetiche degli autori di reati sessuali e femminicidi. Un ostacolo per frenare la violenza sessista che dilaga nella capitale.

Il progetto, operativo dal prossimo agosto, è stato presentato dal capo del governo, Claudia Sheinbaum, e dal procuratore, Ernestina Godoy.

Il provvedimento fa parte di un programma più ampio che ha attivato un “warning” per la violenza di genere e i tanti femminicidi nella capitale. E’ questo il terzo tentativo di realizzazione della banca dati, soprattutto per mancanza di certificazioni internazionali.

Nella banca saranno conservati i DNA di stupratori e femminicidi e pure quelli di persone condannate per tratta, abusi, rapimenti e turismo sessuale.

Il progetto, che è costato alle casse pubbliche 90 milioni di pesos (circa quattro milioni di dollari), ha al momento un data base con solo il registro di 45 aggressori.

Le autorità sperano di aumentare l'elenco con il progredire delle condanne ( solo il 5% dei reati), il vero ostacolo alla creazione della banca dati. Nel registro ci saranno anche le informazioni della polizia cittadina, dei funzionari del gabinetto di sicurezza, del gabinetto del capo del governo, campioni forniti volontariamente da persone che lavorano nella sicurezza privata e vittime o qualsiasi persona considerata di interesse.

Uno degli obiettivi della sistematizzazione degli aggressori è porre fine alla recidiva e all'impunità, due modelli che caratterizzano gli stupratori. "L'obiettivo è che ci siano prove scientifiche relative alle aggressioni sessuali e che non vi sia impunità", ha detto il capo del governo. E per questo la Procura potrebbe prelevare un campione della saliva, del sangue o della pelle degli aggressori.

Il potere giudiziario di Città del Messico (PJCDMX), l'Ufficio del procuratore generale (FGJ) e il Segretariato per la sicurezza dei cittadini (SSC) saranno gli organi incaricati della registrazione obbligatoria dei casi nella banca dati. A seconda dei termini di reclusione assegnati da un giudice, questi profili potrebbero rimanere nel database per decenni.

L' Ambasciata degli Stati Uniti in Messico sta collaborando per formare e certificare l'avvio del laboratorio che sarà presso la sede della Procura nel quartiere Valle.

Questo tipo di registro permetterà di affinare le indagini e di incrociare le informazioni con database genetici creati in altri Stati.

Il Governo ha chiesto alle donne di rivolgersi alle autorità perchè alla pandemia si è aggiunto il virus della violenza sessista con un grave aumento dei crimini sessuali e delle violenze familiari.

A Città del Messico i casi di stupro sono passati da 1.316 a 1.350, un aumento del 2,6%. Gli stupri di minori sono aumentati del 56,2% e la violenza domestica del 7,7%.

“Dobbiamo convincere le donne a denunciare. Se non c'è denuncia, non c'è giustizia ”, ha concluso il capo del governo.